Un nuovo dicastero per i laici e la famiglia
Statuto del dicastero per i laici, la famiglia e la vita
Lo stesso giorno di pubblicazione del motu proprio sulla vigilanza dei vescovi per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili dagli abusi (in questo numero a p. 265), il 4 giugno, papa Francesco ha approvato ad experimentum lo statuto di un nuovo dicastero, nel quale confluiranno dal 1° settembre gli attuali Pontifici consigli per i laici e per la famiglia, e a cui sarà connessa la Pontificia accademia per la vita. Articolato in tre sezioni, avrà un unico prefetto, un segretario «che potrebbe essere laico», e tre sotto-segretari laici, e sarà dotato di «un congruo numero di officiali, chierici e laici, scelti, per quanto è possibile, dalle diverse regioni del mondo, secondo le norme vigenti della curia romana». Si nota lo sforzo di rappresentare adeguatamente le varie realtà globali, per rispecchiare «il carattere universale della Chiesa». La sezione per i laici, in particolare, avrà tra le sue competenze quella di valutare «le iniziative delle conferenze episcopali che chiedono alla Santa Sede, secondo le necessità delle Chiese particolari, l’istituzione di nuovi ministeri e uffici ecclesiastici». La decisione era stata suggerita dal Consiglio dei nove cardinali e comunicata dal papa il 22 ottobre 2015, durante una congregazione del Sinodo dei vescovi sulla famiglia; ed è in elaborazione un’altra fusione tra i Pontifici consigli della giustizia e della pace, «Cor unum», per gli operatori sanitari e della pastorale per i migranti e gli itineranti in un dicastero su «Carità, giustizia e pace».
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