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Documenti, 1/2017, 01/01/2017, pag. 57

La povertà della Chiesa

Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo

«La povertà per i cristiani non è un semplice mezzo per l’ascesi personale, ma una chiamata alla conversione che riguarda l’identità stessa della testimonianza della Chiesa nel mondo». La prospettiva di una «Chiesa povera e per i poveri», riproposta dal pontificato di Jorge Mario Bergoglio, affonda le sue radici nell’humus del Vaticano II e può essere ricondotta storicamente agli interventi pronunciati durante l’assise conciliare dal card. Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna, di cui era assistente Giuseppe Dossetti. L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, nella sua lezione su «La povertà della Chiesa» – tenuta il 14 dicembre a Bologna nell’ambito del ciclo di conferenze «Una voce dal Novecento: Giuseppe Dossetti a vent’anni dalla morte», promosso dalla Fondazione per le scienze religiose – ha ricostruito il tema della «Chiesa dei poveri», centrale nella predicazione di Francesco, ma nella storia della Chiesa soggetto a fasi alterne. Raccogliendo lo spunto dalla riflessione dossettiana/lercariana emersa nel Concilio, Francesco legge la povertà come fenomeno di portata storica globale, un luogo teologico rivelativo della presenza del Signore, riconoscendolo «come un inequivocabile segno dei tempi che la Chiesa è chiamata a comprendere con gli altri uomini e ad assumere nell’accompagnare la vicenda storica del nostro tempo verso il compimento del regno di Dio».

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