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Documenti, 19/2018, 01/11/2018, pag. 637

Scisma sull’Ucraina

Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli; Patriarcato di Mosca

La crisi tra le Chiese ortodosse di Costantinopoli (la «Chiesa madre») e di Mosca (la «terza Roma») sulla questione del territorio canonico dell’Ucraina è culminata in ottobre nella rottura della comunione, cioè nello «scisma». Dopo la decisione del Santo Sinodo del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli di revocare la scomunica ai metropoliti Filarete Denysenko e Makariy Maletych, leader di due Chiese ortodosse ucraine che sin dalla caduta dell’URSS chiedono l’indipendenza (autocefalia) dal Patriarcato di Mosca, e di revocare l’Atto del 1686 che affidava il territorio ucraino alla Chiesa ortodossa russa, quest’ultima ha deciso che «fino a quando il Patriarcato di Costantinopoli non rinuncerà alle sue decisioni anti-canoniche, è impossibile per tutto il clero della Chiesa ortodossa russa concelebrare con il clero della Chiesa di Costantinopoli, e per i laici partecipare ai sacramenti amministrati nelle sue chiese».

Pubblichiamo l’Annuncio del Santo Sinodo del Patriarcato di Costantinopoli, dell’11 ottobre, e la Dichiarazione sull’invasione del Patriarcato di Costantinopoli nel territorio canonico della Chiesa russa del Santo Sinodo del Patriarcato di Mosca, del 15 ottobre. Per una ricostruzione più ampia della vicenda, che ha risvolti geopolitici ed ecumenici, cf. Regno-att. 16,2018,470.

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