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Documenti, 11/2020, 01/06/2020, pag. 329

Ripresa delle celebrazioni dopo l’epidemia

Governo italiano - Conferenza episcopale italiana

Dopo lo scontro di fine aprile, quando la Conferenza episcopale italiana aveva accusato il Governo di escludere «arbitrariamente la possibilità di celebrare la messa con il popolo» (cf. Regno-doc. 9,2020,275), il 7 maggio è stato sottoscritto a Palazzo Chigi dal presidente della CEI card. Gualtiero Bassetti, dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo, che individua le misure di sicurezza sanitarie da rispettare per la ripresa delle celebrazioni liturgiche alla presenza dei fedeli a partire dal 18 maggio. Il Protocollo è stato predisposto dalla CEI e approvato dal Comitato tecnico-scientifico, che nei mesi delle misure straordinarie imposte dal Governo italiano per far fronte all’epidemia di COVID-19 ha supportato il capo del Dipartimento della protezione civile nelle attività finalizzate al superamento dell’emergenza.

Oltre a prescrivere in modo dettagliato le misure di sicurezza da osservare durante le celebrazioni religiose, il Protocollo ribadisce «la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute» e raccomanda che «si favoriscano le trasmissioni delle celebrazioni in modalità streaming per la fruizione di chi non può partecipare alla celebrazione eucaristica».

Stampa (11.5.2020) da sito web www.interno.gov.it.

Per la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, il presente Protocollo ha per oggetto le necessarie misure di sicurezza, cui ottemperare con cura, nel rispetto della normativa sanitaria e delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.

1. Accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche

     1. L’accesso individuale ai luoghi di culto si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento sia nell’edificio sia nei luoghi annessi, come per esempio le sacrestie e il sagrato.

     2. Nel rispetto della normativa sul distanziamento tra le persone, il legale rappresentante dell’ente individua la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, che deve essere pari ad almeno un metro laterale e frontale.

     3. L’accesso alla chiesa, in questa fase di transizione, resta contingentato e regolato da volontari e/ o collaboratori che – indossando adeguati dispositivi di protezione individuale, guanti monouso e un evidente segno di riconoscimento – favoriscono l’accesso e l’uscita e vigilano sul numero massimo di presenze consentite. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di presenze consentite, si consideri l’ipotesi di incrementare il numero delle celebrazioni liturgiche.

     4. Per favorire un accesso ordinato, durante il quale andrà rispettata la distanza di sicurezza pari ad almeno 1,5 m, si utilizzino, ove presenti, più ingressi, eventualmente distinguendo quelli riservati all’entrata da quelli riservati all’uscita. Durante l’entrata e l’uscita dei fedeli le porte rimangano aperte per favorire un flusso più sicuro ed evitare che porte e maniglie siano toccate.

     5. Coloro che accedono ai luoghi di culto per le celebrazioni liturgiche sono tenuti a indossare mascherine.

     6. Venga ricordato ai fedeli che non è consentito accedere al luogo della celebrazione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiore ai 37,5° C.

     7. Venga altresì ricordato ai fedeli che non è consentito l’accesso al luogo della celebrazione a coloro che sono stati in contatto con persone positive a SARS-CoV-2 nei giorni precedenti.

     8. Si favorisca, per quanto possibile, l’accesso delle persone diversamente abili, prevedendo luoghi appositi per la loro partecipazione alle celebrazioni nel rispetto della normativa vigente.

     9. Agli ingressi dei luoghi di culto siano resi disponibili liquidi igienizzanti.

2. Igienizzazione dei luoghi e degli oggetti

     1. I luoghi di culto, ivi comprese le sagrestie, siano igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica. Si abbia, inoltre, cura di favorire il ricambio dell’aria.

     2. Al termine di ogni celebrazione i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, vengano accuratamente disinfettati.

     3. Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa.

3. Attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche

     1. Per favorire il rispetto delle norme di distanziamento è necessario ridurre al minimo la presenza di concelebranti e ministri, che sono comunque tenuti al rispetto della distanza prevista anche in presbiterio.

     2. Può essere prevista la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro.

     3. Tra i riti preparatori alla comunione si continui a omettere lo scambio del segno della pace.

     4. La distribuzione della comunione avvenga dopo che il celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso; gli stessi – indossando la mascherina, avendo massima attenzione a coprirsi naso e bocca e mantenendo un’adeguata distanza di sicurezza – abbiano cura di offrire l’ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli.

     5. I fedeli assicurino il rispetto della distanza sanitaria.

     6. Per ragioni igienico-sanitarie, non è opportuno che nei luoghi destinati ai fedeli siano presenti sussidi per i canti o di altro tipo.

     7. Le eventuali offerte non siano raccolte durante la celebrazione, ma attraverso appositi contenitori, che possono essere collocati agli ingressi o in altro luogo ritenuto idoneo.

     8. Il richiamo al pieno rispetto delle disposizioni sopraindicate, relative al distanziamento e all’uso di idonei dispositivi di protezione personale, si applica anche nelle celebrazioni diverse da quella eucaristica o inserite in essa: battesimo, matrimonio, unzione degli infermi ed esequie.[1]

     9. Il sacramento della penitenza sia amministrato in luoghi ampi e areati, che consentano a loro volta il pieno rispetto delle misure di distanziamento e la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedeli indossino sempre la mascherina.

     10. La celebrazione del sacramento della confermazione è rinviata.

4. Adeguata comunicazione

     1. Sarà cura di ogni ordinario rendere noti i contenuti del presente Protocollo attraverso le modalità che assicurino la migliore diffusione.

     2. All’ingresso di ogni chiesa sarà affisso un manifesto con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare:

     – il numero massimo di partecipanti consentito in relazione alla capienza dell’edificio;

     – il divieto di ingresso per chi presenta sintomi influenzali/respiratori, temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5° C o è stato in contatto con persone positive a SARS- CoV-2 nei giorni precedenti;

     – l’obbligo di rispettare sempre nell’accedere alla chiesa il mantenimento della distanza di sicurezza, l’osservanza di regole di igiene delle mani, l’uso di idonei dispositivi di protezione personale, a partire da una mascherina che copra naso e bocca.

5. Altri suggerimenti

     1. Ove il luogo di culto non è idoneo al rispetto delle indicazioni del presente Protocollo, l’ordinario del luogo può valutare la possibilità di celebrazioni all’aperto, assicurandone la dignità e il rispetto della normativa sanitaria.

     2. Si ricorda la dispensa dal precetto festivo per motivi di età e di salute.

     3. Si favoriscano le trasmissioni delle celebrazioni in modalità streaming per la fruizione di chi non può partecipare alla celebrazione eucaristica.

     Il Comitato tecnico-scientifico, nella seduta del 6 maggio 2020, ha esaminato e approvato il presente Protocollo circa la ripresa delle celebrazioni con il popolo, predisposto dalla Conferenza episcopale italiana.

     Il presente Protocollo entrerà in vigore a far data dal giorno lunedì 18 maggio 2020.

 

@ Gualtiero card. Bassetti,

presidente della CEI

avv. Giuseppe Conte,

presidente del Consiglio

cons. pref. Luciana Lamorgese,
ministro dell’Interno

     Roma, 7 maggio 2020.

 

[1] Nelle unzioni previste nell’amministrazione dei sacramenti del battesimo e dell’unzione degli infermi, il ministro indossi, oltre alla mascherina, guanti monouso.

Tipo Documento
Tema Politica Pastorale - Liturgia - Catechesi
Area EUROPA
Nazioni