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Documenti, 9/2020, 01/05/2020, pag. 277

La Settimana santa senza popolo

Conferenza episcopale umbra

«L’attuazione oggettiva della pasqua di Cristo nell’azione eucaristica della Chiesa non dipende» dalla presenza dei fedeli. Infatti «l’assemblea partecipa alla celebrazione ma non è la protagonista costitutiva dell’atto sacramentale, come lo è invece il ministro ordinato, presbitero o vescovo». Il 31 marzo, in piena pandemia di COVID-19 e nella sospensione di tutte le cerimonie religiose per il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri dell’8 marzo, la Conferenza episcopale umbra ha pubblicato una nota sulle celebrazioni della Settimana santa, dal titolo Alla pandemia del coronavirus sostituiamo la pandemia della preghiera e della tenerezza, che vuole precisare «alcuni elementi chiarificatori, che favoriscano una serena comprensione del momento difficile che stiamo vivendo». I vescovi umbri precisano che «la decisione assunta non è dunque di sospendere le messe, ma di celebrarle senza il popolo… La mancanza della messa “coram populo” chiama tutti i fedeli a educarsi o ri-educarsi a un rinnovato clima di ascolto della parola di Dio, riflessione e preghiera per riscoprire la comunità familiare come “Chiesa domestica” o piccola Chiesa nella grande Chiesa». Il documento è stato criticato per una scarsa valorizzazione del magistero conciliare.

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