Patris corde
Lettera apostolica per il 150° anniversario della dichiarazione di san Giuseppe patrono della Chiesa universale
«Dopo Maria, madre di Dio, nessun santo occupa tanto spazio nel magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo». Con la lettera apostolica Patris corde, firmata e pubblicata l’8 dicembre 2020, Francesco ha inteso porsi nel solco dei suoi predecessori, in particolare di Pio IX che 150 anni fa dichiarò san Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il documento, dal quale traspare la nota devozione personale che Francesco coltiva verso questa figura, «intende promuovere la pietà giuseppina tra i fedeli, orientandola secondo gli indirizzi che ritiene adeguati al tempo presente», come ha commentato D. Menozzi in Regno-att. 22,2020,662. In particolare il papa rilegge san Giuseppe secondo diverse chiavi: di «padre amato», di padre «nella tenerezza», «nell’obbedienza» e «nell’accoglienza», di «padre dal coraggio creativo», di «padre lavoratore» e di «padre nell’ombra»: concetto, quest’ultimo, già sottolineato nella parte introduttiva, dove, riferendosi a «questi mesi di pandemia», Francesco osserva: «Tutti possono trovare in san Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà». Contestualmente alla pubblicazione della lettera Patris corde il papa ha indetto dall’8 dicembre 2020 all’8 dicembre 2021 «uno speciale anno di san Giuseppe», nel corso del quale i fedeli potranno lucrare l’indulgenza plenaria secondo le modalità precisate nel decreto che la Penitenzieria apostolica ha emanato lo stesso 8 dicembre 2020.
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