m
Moralia Blog

Addio a mons. Karl Golser, pastore del dialgo e teologo morale

Si é spenta la vita di mons. Karl Golser, vescovo emerito della diocesi di Bolzano-Bressanone e teologo morale. Alla luce della fede possiamo interpretare come una bella e significativa coincidenza il fatto che mons. Golser sia morto la notte di Natale. Mentre la Chiesa celebra la nascita terrena del nostro salvatore Gesù Cristo, mons. Golser può celebrare la sua nascita in cielo.

 

Si é spenta la vita di mons. Karl Golser, vescovo emerito della diocesi di Bolzano-Bressanone e teologo morale. Alla luce della fede possiamo interpretare come una bella e significativa coincidenza il fatto che mons. Golser sia morto la notte di Natale. Mentre la Chiesa celebra la nascita terrena del nostro salvatore Gesù Cristo, mons. Golser può celebrare la sua nascita in cielo.

Mons. Golser è morto poco dopo che il vescovo attuale della diocesi e il capitolo del duomo di Bressanone si erano recati da lui, dopo aver celebrato nella cattedrale la messa della notte di Natale e avevano cantato a fianco del suo letto il canto natalizio Stille Nacht (Astro del ciel).

Dopo una lunga malattia

Karl Golser è morto dopo un lungo e sofferto periodo di malattia grave: nell’ottobre del 2010 gli era stata diagnosticata una forma atipica di sindrome di Parkinson. Aveva però ancora potuto partecipare ancora all’incontro mondiale dei teologi morali, organizzato da CTEWC (Chatholic theological ethicists in the world church) e svoltosi a Trento nel luglio 2010.

In quel periodo era già segnato dai primi sintomi della sua malattia, anche se ancora sperava che fossero solo sintomi di stanchezza e di fatica eccessiva. Infatti, dal momento della sua nomina episcopale aveva svolto un enorme programma di lavoro e di iniziative. Una delle sue iniziative, che ha suscitato interesse a livello nazionale, era stata quella di nominare un responsabile diocesano per presunti molestie ed abusi sessuali. Sull’esempio delle diocesi in Austria e Germania ha instaurato un ufficio diocesano per prevenzione di abusi sessuali e di violenze, dando inizio anche ad una stretta collaborazione con gli organi politici ed i servizi pubblici.

«Signore, sia fatta la Tua volontà» – è il titolo della sua ultima lettera pastorale, scritta per la Quaresima 2011. In piena consapevolezza della gravità della sua malattia, scriveva: «Non siamo in balia di un destino cieco, ma siamo nelle mani di Dio. Quando affidiamo a Dio tutta la nostra vita, allora tutto quello che ci va incontro, anche la malattia e la sofferenza, tutto acquista un significato più profondo. Dio ha un disegno per la nostra vita. Egli nel suo amore chiede il nostro sì libero a questo disegno; questo è il senso della sua chiamata».

Nel luglio del 2011 ha dovuto pregare infine papa Benedetto XVI di sollevarlo dall’incarico di vescovo, dopo solo due anni dalla sua ordinazione (era stato consacrato nel duomo di Bressanone l’8 marzo 2009). Dal momento del suo ritiro la malattia si è aggravata rapidamente e gli ultimi anni per mons. Golser furono un cammino di sofferenza, che egli ha accettato con una grande fede e dando esempio di una profondità umana e spirituale. La sua vita si è consumata nel silenzio del suo appartamento a Bressanone, lontano dagli occhi del pubblico.

Un teologo morale

Alla comunità dei teologi e teologhe morali Karl Golser è ben noto. Negli anni 2006–2010 fu presidente dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM). Era un esperto soprattutto per le questioni bioetiche e di etica ambientale. Fino ad oggi rimane un punto accademico di riferimento il suo approfondito studio sul tema della coscienza, con il quale si è laureato nel 1973 presso la Pontificia Università Gregoriana.1

Vorrei in questo luogo ricordare mons. Golser facendo riferimento alla Prefazione del terzo volume dell’Annuario Teologico Bressanone - un numero celebrativo in occasione del suo 70° compleanno, il 16 maggio 2013, 2 che raccoglie una ventina di articoli vari di Karl Golser ed anche le sue lettere pastorali.

Karl Golser fu sempre pronto a intervenire pubblicamente sulle attuali sfide di carattere sociale, politico e medico, fornendo un contributo prezioso per la sensibilizzazione della società e della chiesa altoatesina ed anche oltre. Golser era interessato, da uomo di dialogo, alla promozione dello scambio internazionale, e considerandosi in coscienza moralista cattolico, si è mantenuto fedele in modo netto e costante alla dottrina cattolica, pur presentando talora qualche interrogazione critica su alcune posizioni del magistero.

Allo stesso modo egli si produceva in riflessioni e argomentazioni di comune accessibilità, anche per coloro che non si trovavano più in armonia con la tradizione cristiana. Voleva trasmettere una via praticabile: per questo nella sua bibliografia troviamo – accanto a saggi più impegnativi di elevato carattere scientifico – anche testi in grado di comunicare in modo comprensibile questioni teologico-morali di una certa complessità. 

Sebastiano Bastianel sj, allora presidente di ATISM,  nella sua parola introduttiva nell’Annuario Teologico dedicato alla persona ed all’opera di Karl Golser, scrisse:

«Nella varietà dei contenuti affrontati e nei diversi livelli di riflessione proposti, il nostro Karl ha mostrato una costante attenzione al punto di vista della coscienza morale, a ciò che favorisce la sua maturazione umana e cristiana». Ed afferma che «la cura per la coscienza abbia sempre qualificato il suo servizio di teologo e di vescovo. Forse precisamente questo è un fattore non secondario nel farci riconoscere la qualità del suo servizio e percepirlo come appropriato e compiuto».

Un pastore

Mons. Golser aveva scelto come motto episcopale «Christus pax nostra» – «Cristo nostra pace». Nella sua prima lettera pastorale «Pace e riconciliazione con Cristo» del marzo 2009 rivolta alla diocesi poche settimane dopo la sua ordinazione episcopale, scrisse:

«La lettera agli Efesini, da cui ho tratto il mio motto vescovile “Cristo nostra pace”, afferma che Cristo in croce ha portato la riconciliazione, ha distrutto in se stesso ogni inimicizia, ha superato le divisioni tra gli uomini, per creare un uomo nuovo: un uomo in pace con Dio, con gli altri uomini, con se stesso e con l’intero creato (v. Ef 2,14–18). Nel mio servizio episcopale vorrei riferirmi a questa grande verità teologica e vorrei invitarvi, cari fedeli, a seguire Cristo nostra pace nelle parole e nelle azioni».

Le quattro lettere pastorali del vescovo Karl Golser si integrano senza interruzione contenutistica nella sua opera teologica, in quanto anch’esse affrontano temi e questioni prioritarie quali la coscienza, l’impegno per la vita, la famiglia, la pace e la salvaguardia del creato. Egli li sviluppa con tratto invitante e linguaggio comprensibile, sforzandosi di consolidare l’identità cristiana.

Esse rappresentano una testimonianza significativa del profilo spirituale e della profonda fede del vescovo Karl. La sua ultima, sopra già menzionata lettera pastorale in occasione della Quaresima 2011 è una sorta di commovente testamento spirituale. Vi si legge chiaramente la lotta del vescovo contro la sua malattia, e il presagio di dover lasciare ben presto per motivi di salute l’incarico di vescovo diocesano, che egli esercitava con particolare dedizione.

Il suo successore al soglio episcopale, dr. Ivo Muser, si rivolse a lui in maniera pregnante nel discorso a conclusione della sua ordinazione a vescovo nel Duomo di Bressanone, il 9 ottobre 2011, caratterizzando bene la personalità di Karl Golser:

«Come teologo morale hai esposto innumerevoli volte il tuo punto di vista sul dono, valore e dignità della vita umana – in tutte le situazioni esistenziali, dal concepimento alla morte naturale. Sebbene ora tu sia pressoché incapace di parlare, sei per noi esempio vivente e loquace di tale dono, valore e dignità. Da professore sei divenuto confessore, da maestro sei passato a testimone».

Mons. Golser era presente in cattedrale in quel 9 ottobre 2011, seduto in una sedia a rotelle. Fu la sua ultima presenza in pubblico. Dopo la celebrazione, mentre in Piazza Duomo il programma festivo ufficiale continuava, Mons. Golser rimase al suo posto e molte persone in una lunga e silenziosa processione si recarono da lui per stringergli la mano e dirgli una parola di conforto, di stima e di ringraziamento. Ero lì vicino, profondamente commosso a vedere quante persone avevano lacrime negli occhi e come Karl gli guardava con uno sguardo profondo, ormai incapace di poter parlare.

Ora, sempre alla luce della nostra fede e pieni di speranza, possiamo essere certi che Karl in cielo possa cantare con gli angeli e tutta la chiesa celeste il canto natalizio pasquale allo stesso momento: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in terra gli uomini amati da Dio, alleluia!».

Grazie, Karl, per il tuo esempio di un grande uomo, sacerdote e vescovo! In tedesco diciamo: «Vergelt’s Gott». Che Dio stesso sia la tua ricompensa per tutto il bene che hai operato e per la preziosissima testimonianza umana, teologica e spirituale che ci hai lasciato!

 

1 Cf. Karl Golser, Gewissen und objektive Sittenordnung. Zum Begriff des Gewissens in der neueren katholischen Moraltheologie, Wiener Domverlag, Wien 1975.

2 Cf. Karl Golser, Moraltheologe und Bischof. Eine Auswahl aus seinen Schriften / Teologo morale e vescovo. Scritti scelti, a cura di Jörg Ernesti / Ulrich Fistill / Martin M. Lintner (= Annuario teologico Bressanone, vol. 3), Verlag A. Weger-Tyrolia-Verlag, Bressanone/Innsbruck 2013.

Commenti

  • 03/01/2017 pereiradealmeida.jm@gmail.com

    Grazie per il suo articolo! Faccio notare che il nome del teologo moralista riferito - BASTIANEL - è Sergio (e non Sebastiano). José Almeida (Facoltà Teologica dell’ Università Cattolica Portoghese)

  • 02/01/2017 peschke@steyler.eu

    Lieber Martin, Danke für Deinen ausführlichen Bericht zum Heimgang von Bischof Karl Golser! Ich kannte Karl sehr gut von den Treffen des Insbrucker Kreises der Moraltheologen her und habe ihn sehr geschätzt. Nach seiner Bischofsweihe habe ich ihn noch eimal in Bozen besuchen können. Es war eine kollegiale Begegnung, die ich in guter Erinnerung habe.

    Dein Bericht nun informiert mich über sein weiteres Leben, worüber ich etwas wusste, aber doch bei weitem nicht so im Detail, wie es Dein Bericht darlegt. Danke nochmals dafür! Im Gebet bleiben wir mit unserem Verstorbenen und miteinander verbunden.

    Herzliche Grüße,

    Dein P. Karl-Heinz Peschke, SVD

  • 29/12/2016 ginaabbate@alice.it

    Grazie a Martin Lintner della bellissima presentazione del nostro amato vescovo Karl.

    Sto viaggiando verso Bologna per un breve Convegno nazionale sulla tematica della nonviolenza, unica "arma" che genera la pace, precedente la Marcia per la pace. Il vescovo Golser che era amico anche del piccolo gruppo locale di Pax Christi ci accompagnerà nella comunione dei santi.

    Grazie!

    Gina Abbate

Lascia un commento

{{resultMessage}}