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Moralia Blog

Contro la violenza sulle donne. Una bella novità ecumenica

La notizia non ha mandato in fibrillazione né giornali e televisioni né social network. Tuttavia lo scorso 9 marzo è stata scritta una pagina tra le più felici nella storia recente delle Chiese cristiane in Italia. Presso il Senato della Repubblica, infatti, i rappresentanti ufficiali della Chiesa cattolica e anglicana, della Federazione delle Chiese evangeliche e di diverse Chiese ortodosse presenti e operanti nel nostro paese hanno firmato un appello ecumenico contro la violenza sulle donne.

Il fatto, come si diceva, è di grande importanza. Non solo per la questione che solleva, ovverossia l’inquietante, gravissimo fenomeno dei femminicidi, dei maltrattamenti e della violenza contro le donne. E neppure solamente perché, tre anni dopo il lancio della petizione pubblica “Mai più complici” promossa dal comitato Senonoraquando, anche le Chiese sono intervenute pubblicamente nel merito di questa vera e propria «emergenza nazionale».

L’aspetto di maggior rilievo, a mio modo di vedere, è che questa volta la linea di demarcazione che solitamente divide firmatari e destinatari di appelli e di petizioni di vario genere sia stata cancellata. Contro la violenza sulle donne – cito testualmente – è, infatti, «un appello alle Chiese cristiane in Italia». Non delle Chiese soltanto, ma alle Chiese. E questo perché l’impegno a sostenere «la dignità della donna, i suoi diritti e il suo ruolo» va esercitato «nel privato delle relazioni sentimentali e di famiglia», «nei luoghi di lavoro e più in generale nella società», ma anche «nell’ambito della comunità cristiana». Come a riconoscere – non senza coraggio – che non esistono zone franche impermeabili ai maltrattamenti e alle violenze contro le donne, nemmeno di tipo religioso o confessionale.

E così arriviamo a un ultimo punto. L’appello è indirizzato dalle Chies-e alle Chies-e cristiane in Italia! Lo abbiamo segnalato all’inizio, ma la matrice ecumenica dell’iniziativa merita di essere rimarcata. Qui da noi, infatti, una cosa simile non accadeva da tempo. Se in altri paesi d’Europa la voce delle Chiese si esprime spesso in modo corale, soprattutto a fronte di questioni ad alto impatto etico-giuridico, nel Belpaese, fino a ieri, sembravano esistere solo voci soliste. Stavolta no, e c’è di che gioirne.

Speriamo sia solo l’inizio di un nuovo percorso da fare insieme.

Commenti

  • 20/05/2015 cri.simoni45@gmail.com
    Il cammino dell'uomo è stato ed è molto lungo perché l'ha voluto fare senza la donna.

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