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Moralia Blog

Papa Francesco all’ATISM: una questione di stile, a tutto tondo

In occasione del XXVI Congresso nazionale dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM), svoltosi ad Ariccia dal 22 al 25 agosto 2016 su “La teologia morale italiana e l’ATISM a 50 anni dal Concilio: eredità e futuro”, abbiamo avuto l’occasione di incontrare papa Francesco. Egli ci ha rivolto tre indicazioni per un invito a rimodulare, integrare, arricchire lo stile di tutti coloro che si occupano di etica, in modo da renderlo a tutto tondo, perché investa la totalità delle nostre persone (non soltanto gli aspetti intellettuali) nel nostro servizio ecclesiale. 

Orto-prassi, orto-dossia, orto-patia

La prima indicazione è stata pronunciata durante i saluti pubblici in piazza San Pietro: papa Francesco ci ha invitati «a spezzare il pane della misericordia nella ricerca e nell’insegnamento». Il rimando è evidentemente ad uno stile eucaristico, di comunione. Mi sono sentita, pertanto, invitata e provocata ad assumere uno stile più sinodale; interpellata ad un agire che sia orto-prassi. Qui l’orto, il «retto», indica una più radicale assunzione di una ricerca condivisa e dialogica (tra di noi, con il mondo, con la storia), in un’ottica di misericordia, di cammino in fieri, mai concluso, ma sempre grato e di rendimento di grazie.

Due ulteriori indicazioni sono giunte lontano dai microfoni, quando il papa ha scambiato qualche parola personalmente con la delegazione ATISM: don Basilio Petrà, Presidente dell’ATISM ed io. È stato il momento in cui abbiamo anche avuto l’occasione di consegnargli due pubblicazioni: il frutto del lavoro del Congresso Nazionale ATISM del 2013 - La Teologia morale ecclesiale tra ‘sensus fidelium’ e Magistero (a cura di A. Rovello), Cittadella 2016 - e il testo curato dalla Fondazione Lanza con contributi per la maggior parte di soci ATISM, Dove va la morale? Papa Francesco e il rinnovamento dell’etica (Proget Edizioni 2016). Proprio a partire da tali testi il Pontefice ci ha rivolto altre due segnalazioni.

Dapprima Papa Francesco ci ha invitato a leggere un articolo di Salvador Pié-Ninot, apparso proprio quel 24 agosto sull’Osservatore Romano, dal titolo «Di fronte all’insegnamento della esortazione apostolica Amoris laetitia. Magistero da accogliere e attuare». Ritengo ci abbia richiamati così richiamati anche ad una riflessione su cosa sia orto-dossia, dove l’orto-, il «retto», qui rimanda ad una esatta comprensione dei gradi di Magistero, ma anche al corretto rapporto tra magistero e teologia, nel comune – ma distinto e complementare – servizio ecclesiale.

In seguito ci ha esortati accoratamente: «Abbiate cura dell’Amoris laetiti. Tenuto conto dei contenuti del documento e del dibattito che sta suscitando (non sempre sotto il segno della «cura»), ho interpretato la richiesta come un invito ad un sentire che sia orto-patia, dove l’orto-, il «retto», qui addita un sano rapporto dialettico tra Vangelo e storia, tra esperienza e riflessione, tra un sentire cum ecclesia e un sentire in ecclesia.

 

Parole di incoraggiamento

Le esplicite parole di incoraggiamento di papa Francesco al nostro impegno, nonché le tre indicazioni appena descritte, sono e saranno nodali per il percorso del futuro di molti soci ATISM (e, perché no, non solo di noi!). Molti, in effetti, hanno espresso durante il Congresso la necessità di una riflessione che sempre rigorosa, ma, nel contempo, sempre più capace di sinodalità ed empatia. E che sia realmente rivolta Ad Maiorem Dei Gloriam, per dirla con sant’Ignazio di Loyola.

Anche Moralia è segno, tra altri, del nostro impegno in tal senso. Ecco perché, alla ripresa delle pubblicazioni dopo la pausa estiva, mi permetto di augurare uno «stile a tutto tondo» a coloro che frequenteranno questo spazio, tanto virtuale quanto reale. 

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