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l'Ospite

La La Land

La La Land. I desideri del cuore, la concretezza degli affetti

 

Le narrazioni, al cinema come in TV, attingono oggi più che mai alle esperienze centrali della vita, “a tutto ciò che è oggetto dei nostri più intensi investimenti affettivi e valoriali, e fonte dei nostri più intensi coinvolgimenti emotivi” (E. Buonanno). Film e serie tv esprimono e interpretano il punto di vista della collettività, oggi più che mai differenziata, riuscendo ad aggregarla intorno a un racconto condiviso – superando per capacità di aggregazione i centri “istituzionali” quali politica e religione. I temi che più di altri hanno trovato spazio in questi anni sono stati quelli dell'affettività e delle relazioni, riconosciuti residuo minimo per tenere insieme una società dall'identità liquida e difficilmente codificabile.

Dal 26 gennaio è nei cinema italiani La La Land, film scritto e diretto da Damien Chazelle, già apprezzato per il suo precedente Whiplash. Il film riflette – in modo inconsueto per il cinema mainstream – sul rapporto tra ambizioni personali (i nostri sogni) e gli affetti. Vincitore di 7 Golden Globe e candidato a 14 premi Oscar, un record condiviso con i soli Eva contro Eva e Titanic, La La Land è una commedia sentimentale che si affida in parte al genere musical e in parte al drama, per raccontare le vicende di Sebastian Wilder (Ryan Gosling) e Mia Dolan (Emma Stone). Sebastian sogna di aprire un locale jazz, mentre Mia desidera sfondare nel mondo della recitazione. La loro relazione, originata da una serie di incontri casuali, sembra aprire ai due la strada per la realizzazione dei propri sogni. La reciproca influenza, infatti, permette a entrambi di scoprire caratteristiche della propria passione artistica che i due non pensavano di avere. Tuttavia proprio il successo reso possibile dal loro amore comincia a diventare la causa del loro progressivo allontanamento.

In controtendenza rispetto al cinema di questo genere, La La Land sembra invitarci a misurare accuratamente lo spazio delle nostre passioni, a relativizzare la cifra romantica che troppo spesso diamo ai nostri sogni e all'amore. I due protagonisti realizzano le rispettive carriere artistiche, ma il film – pur rimanendo aperto a molte interpretazioni – sembra suggerire che la vera opera d'arte è quella che si realizza attraverso l'impegno con cui ci dedichiamo alle nostre relazioni, anche se questo significa sacrificare parte delle nostre ambizioni personali; perché sono le relazioni, oggi, le autentiche forme di trascendenza e realizzazione.

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