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l'Ospite

Massimo Faggioli

La rivista dei cattolici liberal americani Commonweal ha aperto la campagna d’estate in vista del Sinodo con un lunghissimo editoriale di uno dei leader storici della rivista, Peter Steinfels, in cui si chiede al Sinodo di riesaminare l’Humanae vitae.

L’articolo propone un riesame dell’enciclica di Paolo VI del 1968 auspicandone un aggiornamento, che significa in pratica un’abrogazione e la sostituzione con un nuovo magistero sulla liceità della contraccezione. Questa proposta, che viene da uno dei bramini del cattolicesimo post-conciliare americano come Steinfels, dice molte cose sul “problema americano” – un problema per papa Francesco e per il cattolicesimo globale.

In primo luogo rivela che anche le élite illuminate della Chiesa americana non sanno come funziona la tradizione, che procede per addizione e non per sottrazione-abrogazione, specialmente su un tema come questo e in tempi tanto rapidi. In secondo luogo segnala che in America non si è capaci di “leggere” parole e gesti di papa Francesco, che già nel viaggio nelle Filippine del gennaio scorso aveva detto parole chiare sulla sua interpretazione della Humanae vitae.

Infine, questa lotta attorno all’enciclica di Paolo VI mostra come le battaglie di cui il cattolicesimo americano si occupa sono quelle che riguardano il cattolicesimo americano: è la “equazione americana”, un americanismo teologico che oggi non è più quello condannato da Leone XIII nel 1899, ma è il riflesso di un provincialismo culturale grave che affligge il cattolicesimo statunitense non meno del resto della cultura americana.

È anche una questione generazionale e ideologica. Quella attorno alla contraccezione è una lotta tutta interna al cattolicesimo americano, e in particolare una lotta interna al cattolicesimo americano bianco che si divide ancora sugli spasmi del primo postconcilio.

Solo in America una certa interpretazione della Humanae vitae definisce identità ecclesiali distinte e ideologicamente contrapposte all’interno della Chiesa; il legalismo evidentemente è un problema non solo dei tradizionalisti americani, ma anche dei liberal, che apparentemente si attendono dal papa una smentita solenne e pubblica dell’enciclica più controversa del magistero papale in età moderna.

Papa Francesco ha già interpretato l’Humanae vitae alla luce degli ultimi quattro decenni della sua difficile recezione, ma in America non se ne sono accorti. 

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