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il Regno delle Donne Tag: societa

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10 dicembre 1948-2018 / Diritti umani: per le donne, un obiettivo e una responsabilità

A 70 anni dalla proclamazione della Dichiarazione universale appare sempre più evidente che i diritti non sono universali se non si concretizzano in tutti i luoghi del quotidiano; è quindi a partire dal quotidiano, soprattutto oggi, che bisogna insegnarli e difenderli.

Nessuna croce manca

È il cuore, nella poesia di Ungaretti, il paese più straziato: nella passione del mondo la festa di Maria di Magdala non è memoria intimistica, ma annuncio nella storia a interrompere i discorsi di odio che deformano le nostre coscienze e inquinano lo scenario culturale e politico.

Uomini, mariti, padri: Francesco e la maschilità

In questi cinque anni il papa ha lentamente proposto un nuovo modello maschile, e sembra suggerire alla Chiesa come ormai non basti più che gli uomini parlino delle donne, dei loro diritti, del loro ruolo: dovrebbero iniziare a parlare di sé stessi e capire come gettare via la maschera patriarcale.

8 marzo – Chi dice donna

Nella Chiesa si è sempre molto parlato “della donna”, ma in modi che hanno reso difficile la vita delle donne concrete e distorto i rapporti fra i sessi. È possibile costruire un nuovo linguaggio e nuove relazioni?

8 marzo - Ragazze

Hanno preso la parola, eredi di madri e nonne e di altre donne, e non smettono di usarla. Quando non possono, per i motivi più vari, stanno male, e il loro corpo diventa linguaggio o estremo conflitto. Combattono per le parole, per l’equilibrio, spesso per le loro famiglie fragili. Combattono per stare in piedi, da sole. Sono simili alle loro nonne, arruolate però non in una guerra, ma in una guerriglia.

Sesso e potere: il coraggio della denuncia

La presa di parola pubblica delle vittime di pedofilia e delle donne che subiscono abusi e ricatti sessuali destabilizza e suscita reazioni scomposte, perché interrompe le inique regole del gioco e fa sì che niente possa più essere come prima. Per questo è necessaria.

Quelle 25.000 dimissioni per maternità

Per moltissime donne, nel nostro paese, avere una famiglia significa molto spesso non poter lavorare o dover lavorare “a metà”, perché - sebbene i figli si facciano in due – sulle donne ricade la maggior parte dell’impegno di cura dei bambini. Norme giuridiche adeguate potrebbero agevolare l'uscita da questa “norma sociale", che ostacola le pari opportunità ed è una delle cause della diminuzione costante del tasso di natalità. E ne trarrebbero vantaggio anche i papà.