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Attualità
Attualità, 10/1981, 15/05/1981, pag. 203

Ano dell'handicappato: libri per loro

E.C.

Leggi anche

Documenti, 2024-9

Pace a questa casa

Dichiarazione sulla pace

Vescovi tedeschi

«La nostra dottrina della pace si basa su due tradizioni che risalgono agli inizi del cristianesimo e che si sono sempre influenzate a vicenda: il pacifismo di matrice cristiana, con il suo divieto totale della violenza, e la legittimazione critica e condizionale della violenza, con l’intento di controllarla e ridurla al minimo. Nonostante le differenze, queste due tradizioni hanno un obiettivo comune: la violenza deve essere superata. La Chiesa non può e non deve rinunciare a nessuna delle due tradizioni; si tratta piuttosto di reggerne le tensioni e di mantenerle in un dialogo reciproco creativo». Il 21 febbraio – pochi giorni dopo la Conferenza sulla sicurezza di Monaco e immediatamente prima del secondo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina –, in una conferenza stampa nel corso dell’Assemblea plenaria di primavera la Conferenza episcopale tedesca ha presentato il documento «Pace a questa casa». Dichiarazione dei vescovi tedeschi sulla pace. Il testo arriva a oltre vent’anni dalla precedente dichiarazione Pace giusta (Regno-doc. 1,2001,27), e si propone di approfondire e aggiornare l’insegnamento della Chiesa sulla pace, di fronte alle molteplici crisi in atto che configurano una svolta nel (dis)ordine internazionale. Concentrandosi su tre sviluppi ritenuti particolarmente importanti: il fenomeno della violenza nel nostro tempo; l’erosione dell’importanza delle organizzazioni e del diritto internazionali; l’interpretazione della crescente importanza delle identità.

 

Attualità, 2024-8

Italia - Facoltà teologica dell’Emilia Romagna: Bibbia e riforma della Chiesa

Un dibattito tra rivisitazione della Tradizione e decostruttivismo

Francesco Pieri

Con il titolo «La Bibbia per la riforma della Chiesa» si è svolto nei giorni 12 e 13 marzo scorsi il XVIII convegno annuale della Facoltà teologica dell’Emilia Romagna (FTER), a cura del Dipartimento di storia della teologia. Nel corso delle 3 sessioni sono intervenuti alcuni docenti della Facoltà, affiancati da altri relatori italiani e stranieri, il cui impegno ha consentito all’evento di mantenere un buon livello nelle diverse relazioni e nella discussione con i numerosi partecipanti.

 

Attualità, 2024-8

L’umorismo della Lettera
 agli Ebrei

Battezzati, battezzate,
ministero e sacerdozio

Francesco Rossi De Gasperis SJ

Una «cosa sono i ministeri o uffici ecclesiali (come il presbiterato o l’episcopato), che la Chiesa contingentemente affida ad alcuni fedeli, mediante il sacramento dell’ordine (imponendo loro le mani), e altra cosa è il sacerdozio, che il Nuovo Testamento riconosce proprio esclusivamente di Gesù risorto, al quale l’insieme dei cristiani (uomini e donne) partecipa per il sacramento del battesimo, senza alcun bisogno di facoltà particolari». Può essere considerato questo il perno della riflessione che qui proponiamo: una rilettura, condotta in libertà, con brillantezza e qualche esplicita annotazione umoristica, della Lettera agli Ebrei, in particolare per considerare criticamente, entro un più ampio ragionamento sul ministero, l’«esclusione programmatica delle donne dal sacerdozio e dalla celebrazione di alcuni segni sacramentali ecclesiali (cresima, eucaristia, remissione dei peccati, unzione degli infermi)». L’autore annota in apertura che si tratta di «riflessioni personali su alcune riforme di dottrina e di linguaggio che mi sembrano scaturire da un’ingenua, ma attenta, lettura del Nuovo Testamento, che rimetto tuttavia interamente al giudizio e all’insegnamento autoritativo della Chiesa, mia madre»; ma è difficile non rilevare, proprio in riferimento alla donna nella Chiesa, la forza delle conclusioni: non c’è altra ordinazione sacerdotale; le donne sono già sacerdoti.