«Questo Rapporto risponde a un’esigenza sociale, etica e politica espressa dall’opinione pubblica. Allo stesso tempo, ed è l’aspetto cruciale, risponde a ciò che chiedono le vittime di violenze sessuali: prima di tutto di essere ascoltate, curate e riconosciute. Sono loro il significato primo, ultimo e centrale di questo Rapporto».
Il 27 ottobre 2023 a Madrid Ángel Gabilondo, Difensore del popolo, ha presentato in conferenza stampa – dopo la consegna al Congresso dei deputati spagnolo – il rapporto Una risposta necessaria sulle violenze sessuali nell’ambito della Chiesa cattolica e sul ruolo dei poteri pubblici, di cui pubblichiamo qui la versione sintetica. La ricerca gli era stata affidata dal governo Sanchez il 10 marzo 2022, a motivo della pubblicazione dell’inquietante dossier di 385 pagine di denuncia redatte dal quotidiano El País, di cui era stata data copia anche a papa Francesco il 2 dicembre 2021, durante il volo verso Cipro (cf. Regno-att. 4,2022,82 e 8,2022,224).
Seguendo una metodologia che richiama quella già utilizzata in Francia (cf. Regno-att. 18,2021,552 e 22,2021,690; Regno-doc. 19,2021,615), il Rapporto spagnolo si è basato sul lavoro di un’équipe multidisciplinare di esperti con vittime e testimoni e su un’indagine demoscopica sulla popolazione spagnola.
A livello immediato il cahier de doléances nei confronti dell’apparato sacerdotale è molto fitto: diffidenza nei confronti delle donne, disistima nei confronti dei laici e non corretta valutazione del loro apporto nella Chiesa, poca apertura al dialogo, astrattezza e categoricità nell’insegnamento… Già queste reazioni di disagio sono la spia della centralità del problema presbitero. Ma è chiaro che per comprenderlo, ed eventualmente intervenire con proposte di revisione, occorre risalire alla radice della missione pastorale, storicizzarla nel suo divenire, confrontarla con il magistero della Chiesa.
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