Dal 10 al 21 novembre si terrà a Belém, in Brasile, la 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, o COP 30. In vista di questo appuntamento, il 1° luglio è stato presentato presso la Sala stampa della Santa Sede il documento Un appello per la giustizia climatica e la casa comune: conversione ecologica, trasformazione e resistenza alle false soluzioni. Si tratta di un Messaggio delle conferenze e dei consigli episcopali cattolici di Africa, America Latina e Caraibi e Asia in occasione della COP 30, elaborato congiuntamente dal Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar (SCEAM), dalla Federazione delle conferenze episcopali dell’Asia (FABC) e dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM), coordinati dalla Pontificia commissione per l’America Latina (PCAL).
Frutto «del discernimento collettivo… in vista della COP 30 nel continente della speranza, invocando l’ispirazione dello Spirito Santo e in comunione con la missione della Chiesa universale», chiede che si affronti il problema del cambiamento climatico, che ha un impatto critico soprattutto nel Sud globale, con misure che non configurino una semplice ristrutturazione del modello capitalista, ma che rimettano al centro i popoli e la Terra rendendoli protagonisti del loro futuro. E chiede in questo la solidarietà delle Chiese del Nord globale.
Durante la 28a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 28), che si è svolta a Dubai negli Emirati Arabi Uniti dal 30 novembre al 13 dicembre 2023, si è tenuto (30 novembre) un Dialogo interreligioso talanoa, dal nome di una pratica di confronto collettivo per la soluzione dei problemi, caratteristica delle isole Figi. Un Appello del Dialogo interreligioso talanoa alla COP 28 è stato reso pubblico l’11 dicembre nell’assemblea plenaria della COP (www.oikumene.org; nostra traduzione dall’inglese).
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