A
Attualità
Attualità, 6/2001, 15/03/2001, pag. 148

Santa Sede-Dupuis: la teologia e i suoi lettori

M. N.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2023-8

Cataldo Naro. Fede e storia senza compromessi

Sergio Tanzarella, Massimo Naro

Con «la grazia di Dio e con la corrispondenza di ciascuno, vorrei essere, con semplicità, amico a tutti, i sacerdoti in primo luogo, i diaconi, i candidati agli ordini, le religiose e i religiosi, i fedeli laici, e anche gli uomini e le donne che non appartengono alla Chiesa»: queste parole pronunciate da Cataldo Naro il 14 dicembre del 2002 – giorno della sua consacrazione episcopale – non furono certo di circostanza. Esse confermavano il primato della relazione alla quale si era ispirato fino ad allora nella sua vita.

 

Documenti, 2022-15

La formazione liturgica secondo Guardini

Massimo Naro

«Lo scopo precipuo della formazione liturgica è, per Guardini, aiutare l’uomo contemporaneo a “diventare nuovamente capace di simboli”. Il reale si capisce e si abita davvero, proprio se si accetta – come una sorta di sacro ministero – questa sua complessità, vale a dire questa sua qualità relazionale: il simbolismo liturgico dimostra che se il reale non è relazionale, diventa irrazionale, a dispetto di ogni razionalistico tentativo di chiarirne i paradossi e le apparenti contraddizioni». Data la vicinanza della riflessione guardiniana con la lettera apostolica Desiderio desideravi di papa Francesco sulla formazione liturgica, in una relazione dal titolo «Complexa realitas: la teologia liturgica di Romano Guardini» il teologo Massimo Naro ha approfondito la lezione del filosofo e teologo italo-tedesco sulla liturgia e la formazione liturgica, rielaborando e ampliando un testo proposto lo scorso 6 maggio in occasione del XVII Convegno liturgico-pastorale presso la Pontificia facoltà teologica di Sicilia.

 

Documenti, 2022-11

«Fratelli tutti» e il dialogo interreligioso

Massimo Naro

Per papa Francesco «il dialogo interreligioso non è un espediente proselitistico, sostenuto magari dalla pur buona intenzione di proporre agli interlocutori l’opzione della conversione. Il dialogo interreligioso non è questione di conversione, ma di convergenza». È la conclusione a cui giunge Massimo Naro, docente di Teologia sistematica nella Facoltà teologica di Sicilia, in questo suo testo intitolato «L’enciclica Fratelli tutti pietra miliare del dialogo interreligioso», pronunciato in un convegno su Fratelli tutti tenutosi presso la stessa Facoltà il 13 maggio, per iniziativa dell’Ufficio regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale siciliana. L’autore percorre il magistero di Francesco risalendo dall’enciclica Fratelli tutti ai suoi antecedenti più prossimi, come il Documento sulla fratellanza umana firmato ad Abu Dhabi nel 2019, e più remoti. Sebbene non siano mai citate, è inevitabile andare col pensiero alle parole che Francesco ha pronunciato negli ultimi tre mesi sulla guerra in Ucraina laddove il prof. Naro rammenta l’insistenza del papa su quello che potremmo chiamare «il disarmo di Caino», o sull’esigenza di «smilitarizzare il cuore dell’uomo».