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Attualità
Attualità, 12/2008, 15/06/2008, pag. 410

Monserrat - Studi biblici: Confronto sulla gnosi

P. Stefani
In Catalogna, tra Montserrat e l’Università di Barcellona, si è svolto, dal 15 al 18 giugno 2008, un seminario di studi sui Vangeli gnostici organizzato da Biblia e dal locale monastero benedettino con la collaborazione dello storico ateneo catalano. Esso ha dato occasione di ripensare a una serie di problemi tornati a suscitare ampio interesse. Come ben mostrato dalla relazione di Claudio Gianotto qui pubblicata (cf. in questo numero a p. 408), la necessità di passare attraverso questioni terminologiche sottili, in questo caso, è un obbligo se non si vuole cadere in abbagli che precludono la comprensione di un fenomeno variegato e difficile da decifrare. Pur non avendo ancora raggiunto la frequenza con la quale si ricorre al termine «manicheo», infatti, anche la qualifica di «gnostico» non di rado viene impiegata come una specie di etichetta ideologica da riservare agli avversari. Tuttavia è ben vero che non è sempre facile, anche limitandosi ad ambiti più pertinenti, tracciare confini del fenomeno.

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P. Stefani
Ci sono vari modi per presentare i sogni del faraone interpretati da Giuseppe (cf. Gen 41,1-36). Uno di essi consiste nel parlare di sogni e politica. Nella tradizione politica più nobile risuona tuttora il detto che fu di Martin Luther King: «I have a dream». In qualche modo se ne avverte ancora l’eco; tuttavia, da qualche anno più conforme alla cronaca sarebbe piuttosto il ricorso al verbo «essere». A molti leader recenti o attuali ben s’attaglierebbe il detto: «I am a dream». Né l’una né l’altra formulazione sono, però, davvero confacenti a quanto avvenne nell’episodio di Giuseppe. Per qualificarlo, l’espressione migliore sarebbe: «L’interpretazione dei sogni e la politica».
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P. Stefani
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