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Attualità
Attualità, 18/2009, 15/10/2009, pag. 600

Repubblica Ceca - Benedetto XVI: una minoranza creativa. Un paese profondamente cambiato da Wojtyla

A.M. Valli
«Direi che normalmente sono le minoranze creative che determinano il futuro, e in questo senso la Chiesa cattolica deve comprendersi come minoranza creativa che ha un’eredità di valori che non sono cose del passato, ma sono una realtà molto viva e attuale». Dopo i tre di Giovanni Paolo II (aprile 1990, maggio 1995, aprile 1997), quello di Benedetto XVI è stato il quarto viaggio apostolico di un papa in queste terre. Il motto, «L’amore di Cristo è la nostra forza», ha voluto essere al tempo stesso la riaffermazione di un principio di fede e un incoraggiamento guardando al futuro.

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Attualità, 2012-8

Messico e Cuba - Viaggio di Benedetto XVI: ritornare a Dio. La Chiesa per il rinnovamento

A.M: Valli
Il viaggio apostolico di Benedetto XVI in Messico e a Cuba (23-29 marzo 2012), il numero 23 del pontificato, era carico di attese. Per quanto riguarda il Messico, in primo piano c’erano i rapporti tra stato e Chiesa in un paese segnato da una lunga storia di governi anticlericali e laicisti, le sofferenze della popolazione a causa della guerra fra i cartelli della droga e le forze armate del governo, la difficile situazione ecclesiale in seguito allo scandalo legato alla vicenda del fondatore dei legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado (1920-2008), riconosciuto colpevole di violenze sessuali dopo un’inchiesta ordinata dal card. Ratzinger nel 2005. Quanto a Cuba, in evidenza c’era la situazione della Chiesa cattolica nel rapporto con il regime comunista, la lenta e complessa transizione del sistema economico e sociale cubano verso una maggiore libertà e infine la vicenda personale del vecchio leader malato, il quasi ottantaseienne Fidel Castro, rispetto al quale circolavano voci sul suo desiderio non solo di incontrare il papa, ma addirittura di convertirsi alla fede cattolica.
Attualità, 2011-20

Benin - Benedetto XVI: l’impegno per l’Africa. Non farsi schiacciare dai problemi

A.M. Valli
A poco più di due anni e mezzo dal viaggio in Camerun e in Angola (17- 23.3.2009; cf. Regno-doc. 7,2009,197-210 e Regno-att. 8,2009,235-237) Benedetto XVI è tornato in Africa, questa volta per visitare il Benin (18-20.11.2011). Se la visita a Yaoundé e a Luanda era avvenuta per la consegna dell’Instrumentum laboris della seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi (La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace, 4-25.10.2009; cf. Regno-doc. 21,2009,665-696 e Regno-att. 20,2009,707-720), questo secondo viaggio africano (22° al di fuori dell’Italia) è stato motivato dalla firma e dalla pubblicazione di Africae munus, ovvero L’impegno dell’Africa, l’esortazione apostolica postsinodale che prende il titolo dalle prime parole del documento.
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Benedetto XVI - Madrid-GMG: quando il papa va in Spagna. La GMG e il modello spagnolo

A.M. Valli
Il viaggio di un papa in Spagna non sembra una gran notizia. In fondo, data la tradizione cattolica del paese e la forza della Chiesa spagnola, è un po’ come se andasse nella sua seconda casa. I numeri sono lì a confermarlo. Se Giovanni Paolo II, il papa giramondo, visitò la Spagna ben cinque volte, il più tranquillo Benedetto XVI ha fatto anche meglio: in sei anni di pontificato, già tre visite. Peccato che questa interpretazione sia sbagliata. Perché la Spagna è cambiata, e molto. E quando un papa va da quelle parti non ha propriamente la sensazione di tornare a casa.