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Attualità
Attualità, 4/2009, 15/02/2009, pag. 89

Russia - Ortodossi e cattolici: Vangelo e «sinfonia». Intervista al nunzio mons. Mennini

F. Strazzari
Olivier Clément, morto da poco, criticò molto la vicinanza della Chiesa russa al potere politico di Putin. Cambierà qualcosa con il nuovo patriarca? «Non credo che Alessio II si sia sottomesso, nel senso negativo che diamo a questa parola. Ha certamente mantenuto una fisionomia di ampia collaborazione, però anche di alterità, nel senso che era consapevole del ruolo della Chiesa, che ha sempre cercato di difendere. Ha portato avanti il discorso di riconciliazione con la Chiesa ortodossa all’estero anche grazie all’impegno del presidente Putin, che si è adoperato in prima persona andando a visitare i capi di questa Chiesa negli Stati Uniti. Però devo dire, almeno da alcuni accenni che lui stesso mi ha fatto in qualche occasione, che non gradiva, ad esempio, che qualche personalità ortodossa desiderosa dell’episcopato fosse sostenuta dal potere».

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Il cardinale Péter Erdő è un eminente giurista. La sua attività scientifica annovera circa 250 saggi e 25 volumi nell’ambito del diritto canonico e della storia medievale del diritto canonico. Ha pubblicato anche diversi volumi di cultura e di spiritualità. È stato insignito di premi e onorificenze e gli è stato conferito il dottorato honoris causa da ben sette università. Ma è di una straordinaria semplicità. Nato nel 1952 a Budapest in una famiglia di intellettuali cattolici, è prete dal 1975; ha conseguito il dottorato in Teologia nel 1976 e il dottorato in Diritto canonico nel 1980, materie che ha poi insegnato. È stato rettore dell’Università cattolica Péter Pazmany di Budapest e preside dell’Istituto post-laurea di diritto canonico. Ha aperto una nuova facoltà di Tecnologia informatica. Vescovo ausiliare di Székesfehérvar nel 2000 e arcivescovo-metropolita di Esztergom-Budapest dal 7 dicembre 2002, è anche presidente del Consiglio delle conferenze episcopali europee dal 2006. È cardinale dall’ottobre 2003. Dieci anni dopo papa Francesco lo ha nominato relatore generale della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi che aveva per tema: «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione» (5-19.10.2014). Incarico rinnovato anche per l’Assemblea ordinaria del Sinodo dell’ottobre 2015. È poliglotta.
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Anatoly Krasikov per 37 anni ha lavorato all’Agenzia telegrafica dell’Unione Sovietica (TASS); è stato corrispondente da Roma e ha seguito il concilio Vaticano II. Attualmente è docente all’Istituto europeo dell’Accademia russa delle scienze. Di religione ortodossa, ha un buon numero di amici cattolici, cardinali e vescovi compresi.