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Attualità
Attualità, 10/2010, 15/05/2010, pag. 291

Benedetto XVI - Portogallo: rileggere Fatima. Diario di viaggio tra peccato della Chiesa e missione

A.M. Valli
Nella cappellina delle apparizioni, è in corso l’ennesima messa. Sono celebrate senza interruzioni, in diverse lingue, mentre il flusso dei pellegrini d’ogni età è inarrestabile e alcuni compiono l’ultimo tratto del percorso in ginocchio. A Fatima si respira questa spiritualità, questa devozione. Vogliamo definirle popolari? Forse è meglio parlare di una fede semplice, in senso però non riduttivo. Semplice perché radicata, perché genuina. Per Benedetto XVI la visita in Portogallo è caduta in un momento assai delicato e di grande sofferenza, a causa delle accuse rivolte alla Chiesa e al papa stesso per i casi di pedofilia fra sacerdoti e vescovi. Ma il clima non è stato opprimente. Molto del merito va attribuito proprio a Joseph Ratzinger.

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Messico e Cuba - Viaggio di Benedetto XVI: ritornare a Dio. La Chiesa per il rinnovamento

A.M: Valli
Il viaggio apostolico di Benedetto XVI in Messico e a Cuba (23-29 marzo 2012), il numero 23 del pontificato, era carico di attese. Per quanto riguarda il Messico, in primo piano c’erano i rapporti tra stato e Chiesa in un paese segnato da una lunga storia di governi anticlericali e laicisti, le sofferenze della popolazione a causa della guerra fra i cartelli della droga e le forze armate del governo, la difficile situazione ecclesiale in seguito allo scandalo legato alla vicenda del fondatore dei legionari di Cristo, Marcial Maciel Degollado (1920-2008), riconosciuto colpevole di violenze sessuali dopo un’inchiesta ordinata dal card. Ratzinger nel 2005. Quanto a Cuba, in evidenza c’era la situazione della Chiesa cattolica nel rapporto con il regime comunista, la lenta e complessa transizione del sistema economico e sociale cubano verso una maggiore libertà e infine la vicenda personale del vecchio leader malato, il quasi ottantaseienne Fidel Castro, rispetto al quale circolavano voci sul suo desiderio non solo di incontrare il papa, ma addirittura di convertirsi alla fede cattolica.
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Benin - Benedetto XVI: l’impegno per l’Africa. Non farsi schiacciare dai problemi

A.M. Valli
A poco più di due anni e mezzo dal viaggio in Camerun e in Angola (17- 23.3.2009; cf. Regno-doc. 7,2009,197-210 e Regno-att. 8,2009,235-237) Benedetto XVI è tornato in Africa, questa volta per visitare il Benin (18-20.11.2011). Se la visita a Yaoundé e a Luanda era avvenuta per la consegna dell’Instrumentum laboris della seconda Assemblea speciale per l’Africa del Sinodo dei vescovi (La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace, 4-25.10.2009; cf. Regno-doc. 21,2009,665-696 e Regno-att. 20,2009,707-720), questo secondo viaggio africano (22° al di fuori dell’Italia) è stato motivato dalla firma e dalla pubblicazione di Africae munus, ovvero L’impegno dell’Africa, l’esortazione apostolica postsinodale che prende il titolo dalle prime parole del documento.
Attualità, 2011-16

Benedetto XVI - Madrid-GMG: quando il papa va in Spagna. La GMG e il modello spagnolo

A.M. Valli
Il viaggio di un papa in Spagna non sembra una gran notizia. In fondo, data la tradizione cattolica del paese e la forza della Chiesa spagnola, è un po’ come se andasse nella sua seconda casa. I numeri sono lì a confermarlo. Se Giovanni Paolo II, il papa giramondo, visitò la Spagna ben cinque volte, il più tranquillo Benedetto XVI ha fatto anche meglio: in sei anni di pontificato, già tre visite. Peccato che questa interpretazione sia sbagliata. Perché la Spagna è cambiata, e molto. E quando un papa va da quelle parti non ha propriamente la sensazione di tornare a casa.