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Attualità
Attualità, 14/2011, 15/07/2011, pag. 481

Bolivia - Evo Morales: il cocalero presidente. I rapporti con la Chiesa dopo il secondo mandato

F. Strazzari
Il giornalista Ariel Beramendi ha chiesto al card. Julio Terrazas, arcivescovo di Santa Cruz, che cosa pensa del suo compatriota Evo Morales.1 È noto che tra i due i rapporti non sono idilliaci. La risposta: «Il signor presidente ha molte qualità, per esempio sa parlare al popolo e dire al popolo ciò che il popolo vuole ascoltare. (…). È un uomo di molte inquietudini e credo che egli onestamente desideri il cambiamento del paese; ora, le forme e le maniere a volte non gli rendono giustizia perché i processi di cambiamento non si generano dalla sera alla mattina, richiedono tempo, pazienza e, soprattutto, ore e ore per spiegare che l’obiettivo non è un capriccio, ma potenziare la capacità dei nostri popoli. (…) La sua semplicità era maggiore all’inizio; ed è più difficile da mantenere viva, pertanto penso sia necessaria la capacità di “chiudere gli orecchi” per non ascoltare troppi elogi, lodi o applausi. È necessario saper dire: “Sto facendo un servizio che richiede l’ascolto degli altri”. Sono del parere che dovrebbe ascoltare di più gli altri e non solo coloro che gli sono vicino.

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