Attualità, 14/2012, 15/07/2012, pag. 503
In morte di Vittorio Tranquilli. Quando il giusto è solo un giusto
Stavolta parlo di Vittorio Tranquilli, che era un personaggio ed è appena partito, dopo 87 anni passati su questo pianeta beneficando tanti e aiutando altri a restare svegli. Eppure è difficile parlare di questo personaggio, che era anche un poco mio amico – avendolo conosciuto nel 1970 nella Scuola italiana di scienze politiche ed economiche (SISPE) di Franco Rodano, Claudio Napoleoni, Michele Ranchetti –, e mi chiedo la causa di questa difficoltà: sui quotidiani la sua morte l’abbiamo segnalata solo io, sul Corriere della sera del 5 luglio, e Loris Campetti, sul Manifesto dello stesso giorno. Risposta provvisoria: è difficile oggi nei media parlare di un giusto che sia solo un giusto.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.