Attualità, 16/2012, 15/09/2012, pag. 551
Dibattito - «Pro multis»: il tema è la salvezza. Efficacemente ricevuta, universalmente offerta?
La riforma liturgica promossa dal Concilio ha segnato una svolta: la pretesa babelica di convenire in un’unica lingua liturgica ha ceduto il passo all’evento pentecostale della comunione tra le diverse lingue. In questa svolta la traduzione assume il valore di un atto di fede (…). Per quanto il testo originale costituisca il primo interesse di ogni traduzione, la fedeltà ad esso non può considerarsi l’unico criterio. Il testo liturgico di arrivo infatti è: il testo liturgico di partenza più ciò che lo predispone alla celebrazione concreta di questa o quella società, di questa o quella cultura, di questa o quella lingua» (G. BONACCORSO osb, Il rito e l’altro. La liturgia come tempo, linguaggio e azione, Monumenta Studia Instrumenta Liturgica 13, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 2001, 212.222-223).
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