A
Attualità
Attualità, 16/2012, 15/09/2012, pag. 505

Libano - Benedetto XVI: il viaggio del consenso. Firmata la postsinodale Ecclesia in Medio Oriente

G. Brunelli
Dal 14 al 16 settembre Benedetto XVI ha visitato il Libano. Un viaggio pastorale occasionato anche dalla firma e dalla consegna alle Chiese locali dell’esortazione apostolica postsinodale Ecclesia in Medio Oriente (testo integrale sul prossimo numero di Regno-doc.). Un evento ecclesiale dalle profonde conseguenze politiche e interreligiose. Si è trattato del viaggio più difficile tra quelli compiuti da Benedetto XVI in Medio Oriente. E il Medio Oriente è stata una terra privilegiata dal papa, nella convinzione che qui si stia consumando il destino delle Chiese che furono all’origine del cristianesimo; che in pochi anni la presenza cristiana possa essere cancellata. In meno di sei anni ha visitato Turchia, Israele, Giordania, Territori palestinesi, Cipro e ora il Libano.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2015-2

Politica in Italia: una questione democratica

Renzi vince per solitudine. Senza oppositori il sistema politico rischia un nuovo blocco

G. Brunelli
L’elezione del XII presidente della Repubblica, il 31 gennaio scorso, nella persona di Sergio Mattarella (665 voti su 995, al 4o scrutinio), rappresenta, com’è stato osservato, il punto d’equilibrio più avanzato nel sistema attuale delle forze che interagiscono nelle istituzioni. Se il suggerimento a Renzi è venuto da Napolitano, è stato un buon suggerimento.
Attualità, 2015-2

Crisi ucraina: la sfida russa

Intervista a S. Shevchuk, arcivescovo maggiore degli ucraini

G. Brunelli
La crisi ucraina sembra giunta a un punto drammatico. Forse un punto di non ritorno. Il primate greco-cattolico: «Non è una guerra civile, ma un'aperta invasione delle forze russe in Ucraina»
Attualità, 2015-2

Santa Sede - Concistoro: non siamo una casta

G. Brunelli
La «riforma non è fine a sé stessa, ma un mezzo per dare una forte testimonianza cristiana; per favorire una più efficace evangelizzazione; per promuovere un più fecondo spirito ecumenico; per incoraggiare un dialogo più costruttivo con tutti. La riforma, auspicata vivamente dalla maggioranza dei cardinali nell’ambito delle congregazioni generali prima del conclave, dovrà perfezionare ancora di più l’identità della stessa curia romana, ossia quella di coadiuvare il successore di Pietro nell’esercizio del suo supremo ufficio pastorale per il bene e il servizio della Chiesa universale e delle Chiese particolari. Esercizio col quale si rafforzano l’unità di fede e la comunione del popolo di Dio e si promuove la missione propria della Chiesa nel mondo». Le parole con le quali papa Francesco ha aperto il Concistoro del collegio cardinalizio, il 12 e 13 febbraio scorso, indicano finalità, metodo e tempi della riforma.