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Attualità
Attualità, 7/2015, 15/07/2015, pag. 485

Conciliarità e democrazia nella Chiesa: la verità ai voti?

Günther Wassilowski

Con il processo sinodale avviato da papa Francesco nel 2013 sui temi legati alla famiglia – e quindi anche alla sessualità, all’educazione, alla trasmissione della fede, al rapporto con la modernità –, torna in primo piano la peculiarità di un processo decisionale, quello della Chiesa, che ha la pretesa della verità come contenuto, e la pretesa dell’essere vincolante come effetto. Sinora la teoria della decisione è stata studiata prevalentemente dalle scienze sociali, ma può essere interessante, proprio alla luce del Sinodo sulla famiglia del 2014 e in vista di quello del prossimo ottobre, e proprio utilizzando gli avanzamenti consentiti dalla sociologia, esaminare i punti di forza e di debolezza dell’attuale processo (Günther Wassilowsky). Anche perché quanto più una decisione è partecipata, tanto più facilmente appare poi essere recepita. E la storia s’incarica di dimostrare che la sinodalità ha avuto un ruolo costitutivo nella Chiesa per la maggior parte dei suoi due millenni di vita, sia riguardo alle questioni di fede sia riguardo a quelle di costituzione/ordinamento, e ha consentito una partecipazione del popolo di Dio al governo della Chiesa, che oggi dev’essere recuperata, coniugata al presente e al futuro (John W. O’Malley).

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