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Attualità
Attualità, 16/2016, 15/09/2016, pag. 499

Cristianesimo e futuro del vecchio continente: quanto resta dell'Europa?

Egon Kapellari

C’è un «idealismo realistico» rispetto all’Europa che oggi i cristiani e le Chiese devono assumere, non come rassegnata rinuncia, ma come una «pazienza attiva» e coraggiosa che non vuole perdere la speranza. Sono le parole di mons. Egon Kapellari, vescovo emerito di Graz – Seckau, e già delegato presso il CCEE e la COMECE. Le ha pronunciate in occasione dell’annuale ritrovo dello Schulerkreis di Joseph Ratzinger che a Castel Gandolfo nell’agosto scorso si è riunito per parlare di Europa. Il realismo cui accenna Kapellari riguarda la tematizzazione di almeno cinque grandi questioni che oggi attanagliano il vecchio continente. «La questione di Dio»: pur essendo egli oggi un «estraneo», c’è tuttavia una nuova forma di ricerca e di attesa nei confronti della religione cristiana; l’ecumenismo, ribadito però nei suoi principi rifacendosi alla Dominus Iesus; l’immigrazione, in cui occorre distinguere «l’etica individuale» e «l’azione dello stato»; l’islam e una via possibile di dialogo a partire dalla connessione tra «bene, bello e vero» esistente in entrambe le religioni; la vita da curare e proteggere in ogni aspetto, anche ponendo «confini in materia di distinzione tra maschile e femminile».

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