A
Attualità
Attualità, 18/2016, 15/10/2016, pag. 539

Chiesa e memoria divisa

Percorsi storici nel Novecento

Alessandra Deoriti, Giovanni Turbanti*

Nella lunga preparazione al «Grande giubileo» con cui intendeva celebrare la fine del secondo millennio di civiltà cristiana, Giovanni Paolo II sottolineò più volte l’importanza per la Chiesa di riconsiderare criticamente il suo passato e di prendere coscienza delle colpe di cui i suoi figli nel corso della storia si erano macchiati. In ogni caso «purificare la memoria» significava liberarla da quelle fratture che ancora pesavano nella coscienza ecclesiale, da quelle divisioni che avevano costellato la sua storia. Nella celebrazione penitenziale del giubileo, svoltasi in Vaticano il 12 marzo 2000, l’elenco delle colpe trovò una sua complessiva sistematizzazione, più tematica che cronologica, che smussava la precisione dei fatti e attribuiva per lo più genericamente le colpe a tutta l’umanità. Ma c’era un preciso riferimento alle persecuzioni contro gli ebrei, in cui si poteva riconoscere l’allusione alla responsabilità dei cristiani per la Shoah e per le vicende più drammatiche del XX secolo.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.