Attualità, 8/2016, 15/04/2016, pag. 239
Nigeria: bambine come armi
Sabrina Magnani
Succede a Maiduguri, la capitale dello stato del Borno, nel Nord-est della Nigeria, ormai da oltre due anni roccaforte di Boko Haram, il gruppo jihadista islamico, recentemente collegatosi all’ISIS. È il 2 ottobre 2015, il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra gli Angeli custodi. E cinque angeli vengono obbligati a farsi esplodere secondo una follia omicida che ha pochi eguali nella contemporaneità. Perché se è vero che nelle guerre i bambini sono sempre stati oggetto di soprusi e violenze, in Nigeria si sta raggiungendo un apice che si pensava inimmaginabile ai nostri giorni e che supera, in crudeltà e sfruttamento, la realtà dei bambini-soldato che sempre in una guerra africana, quella della Sierra Leone degli anni Novanta, aveva scosso l’opinione pubblica. Drogati e mandati a uccidere con metodi cruenti, spesso i propri familiari, aveva rivelato un orribile dramma nel dramma di una vera e propria «guerra dimenticata».
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.