Martiri di Algeria: ho bisogno della verità dell’altro
Dialogo islam-cristianesimo
Diciannove martiri cristiani, uccisi in Algeria tra il 1994 e il 1996 dal Gruppo islamico armato, sono stati beatificati l’8 dicembre scorso a Orano, presso il santuario di
Notre-Dame di Santa Cruz. Papa Francesco ha inviato il card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, il quale, officiando il rito, ha dichiarato: «Di fronte alla violenza pur potendo andare via, questi fratelli scelsero di restare con la loro Chiesa». Siamo di fronte a una testimonianza che «offre la sua logica di misericordia a tutta l’Algeria».
Con questo dossier non ricordiamo solo il loro sacrificio e tra loro la speciale testimonianza di mons. Claverie, ma vogliamo andare alle radici del difficile dialogo tra islam e cristianesimo. Da questo dialogo, umano, culturale, teologico, dipende la comprensione dell’altro oltre che la coabitazione e la sopravvivenza delle comunità cristiane in tante aree a predominanza musulmana. «È probabile che il riconoscimento dell’altro sia alla radice della mia vocazione religiosa» aveva detto mons. Claverie un anno prima della sua uccisione.
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