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Attualità
Attualità, 14/2019, 15/07/2019, pag. 433

Asia - Myanmar: no alla diga

Stefano Vecchia

Concentrato sulla situazione dello Stato occidentale di Rakhine (Arakan), scosso da violenze interetniche e spopolato della minoranza rohingya per la brutale repressione militare; sconcertato dall’apparente divergenza della leader Aung San Suu Kyi dalle posizioni che le avevano fatto meritare il premio Nobel per la Pace nel 1991, il mondo sembra avere dimenticato i drammi che lo sviluppo – per decenni limitato e gestito in favore delle forze armate – ha portato a un paese dalle grandi potenzialità ma ancora oggi diviso da troppi interessi in conflitto.

 

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Stefano Vecchia

Viaggio spesso in Pakistan e mi è difficile immaginare una realtà più accogliente verso il visitatore straniero di questa repubblica islamica, un grande paese dai molti volti, dalle tante potenzialità e dai troppi limiti. Eppure i media ne diffondono nel mondo un’immagine negativa e stereotipi, anche se occorre dire con onestà che le problematicità non mancano.

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Stefano Vecchia

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Stefano Vecchia

Il triplice voto indonesiano del 14 febbraio (presidenziale, parlamentare, amministrativo) ha ancora una volta escluso da ruoli di rilievo i gruppi d’ispirazione religiosa, segnalando che il più popoloso paese musulmano al mondo è in grado di contenere le pressioni più radicali e a integrare fedi, etnie e sviluppo.