Asia - Myanmar: no alla diga
Concentrato sulla situazione dello Stato occidentale di Rakhine (Arakan), scosso da violenze interetniche e spopolato della minoranza rohingya per la brutale repressione militare; sconcertato dall’apparente divergenza della leader Aung San Suu Kyi dalle posizioni che le avevano fatto meritare il premio Nobel per la Pace nel 1991, il mondo sembra avere dimenticato i drammi che lo sviluppo – per decenni limitato e gestito in favore delle forze armate – ha portato a un paese dalle grandi potenzialità ma ancora oggi diviso da troppi interessi in conflitto.
La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.