A. Nothomb, Sete
Traduzione di Isabella Mattazzi
La nota quanto eccentrica scrittrice francese si cimenta in un monologo in prima persona su Gesù. In Francia il volumetto è stato un successo e le sue presentazioni hanno pervaso tutti i canali. Certo lo stile è accattivante e totalmente alieno da quell’ecclesiasticume – e come potrebbe? – di cui spesso i temi religiosi sono incrostati e, al dunque, la «sete» provata da Cristo in croce e praticata da lui come via di ascesi mistica («l’istante ineffabile in cui l’assetato porta alle labbra un bicchiere d’acqua è Dio», 41) è la sete d’ogni uomo nei confronti di Dio, dell’amore, del senso delle cose.
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