A
Attualità
Attualità, 20/2021, 15/11/2021, pag. 650

L. Sandri, Anno 2289

L’ultimo conclave

Luigi Mariano Guzzo

Dopo Cronache dal futuro. Zeffirino II e il dramma della sua Chiesa (Gabrielli, 2008), Luigi Sandri torna con un nuovo romanzo di «fanta-ecclesiologia», come egli stesso lo definisce. Questa volta siamo nel 2289, quasi due secoli dopo Zeffirino. La Chiesa è scossa da un evento drammatico: tutti i cardinali con diritto di voto vengono assassinati durante il conclave. Che si fa ora? Chi è legittimato a scegliere il nuovo vescovo di Roma?

 

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2024-4

Sinodo - Dibattito: riformare il diritto canonico

La sinodalità e la discussione aperta sul futuro della Chiesa

Luigi Mariano Guzzo

Il diritto canonico generalmente è presentato, e si presenta, quale uno degli ambiti più resistenti alla riforma della Chiesa.

Attualità, 2023-20

P. Consorti, Introduzione allo studio del diritto canonico

Lezioni pisane

Luigi Mariano Guzzo

Il libro nasce dalle aule universitarie – «dal basso», sottolinea l’autore –, e a esse, in un virtuoso movimento circolare, aspira a (ri)tornare. I 24 capitoli (che sono per l’esattezza indicati come «lezioni») riprendono l’insegnamento di Diritto canonico dell’anno accademico 2021-2022.

Attualità, 2022-18

S. Berlingò, Pluralismo religioso e democrazia transculturale

Prove di transizione dal privilegio al diritto

Luigi Mariano Guzzo

Salvatore Berlingò, docente emerito dell’Università di Messina, tra i maestri del Diritto ecclesiastico e canonico in Italia, dà veste organica ad alcuni dei suoi più recenti saggi, tracciando un itinerario giuridico che segna la «transizione», come si legge nel sottotitolo dell’opera, «dal privilegio al diritto». Vale a dire, dall’eliminazione dei privilegi all’affermazione dei diritti in quelle democrazie che, in un mondo sempre più complesso e globalizzato, aspirano a essere «transculturali» (termine preferito dall’autore rispetto a «interculturali»).