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Attualità
Attualità, 16/2022, 15/09/2022, pag. 531

Sinodalità - La prospettiva Schönborn

Jan-Heiner Tück (a cura di)

La sinodalità «è prima di tutto una preghiera al Signore per conoscere le sue vie. Questo esclude altre vie, si tratta di processi di discernimento fatto insieme»: in questa lunga intervista che l’arcivescovo di Vienna, card. Christoph Schönborn, ha rilasciato all’edizione tedesca della rivista Communio, vengono sistematizzati i fondamenti del processo sinodale aperto e voluto da Francesco in tutte le Chiese. Il primo è quello biblico-spirituale. Il secondo è quello della taxis, la gerarchia. In analogia alla comunione trinitaria, che non appiattisce le tre persone, anche nella sinodalità agisce un principio simile. Senza che tuttavia vi sia «competizione» ma «complementarietà e sinergia» in vista del «massimo consenso possibile». Il terzo è che un Sinodo di una Chiesa (tedesca) non può prescindere dal depositum fidei (quando si parla di futuro del ministero ordinato). Il cardinale muove poi una critica al Cammino sinodale tedesco: e cioè il nesso – a suo avviso discutibile – tra «questione degli abusi e quella della costituzione della Chiesa, perché le prove di questo legame sono ben lungi dall’essere riflesse e dimostrate».

 

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