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Documenti
Documenti, 7/1989, 01/04/1989, pag. 201

Decreto

Pontificio consiglio per i laici

Leggi anche

Documenti, 2002-15

Decreto di approvazione

Cammino neocatecumenale; Pontificio consiglio per i laici
Dopo cinque anni di lavoro, il 29 giugno 2002 è stato pubblicato il Decreto di approvazione per lo Statuto del Cammino neocatecumenale. Porta la firma del presidente, card. J.F. Stafford, e del segretario, mons. S. Rylko, del Pontificio consiglio per i laici. Il giorno prima, 28 giugno, lo Statuto era stato consegnato ai fondatori e massimi responsabili: Kiko Argüello, Carmen Hernández, p. Mario Pezzi. Il 30 è stato illustrato ai catechisti itineranti a Porto San Giorgio (Ascoli Piceno, Marche) da parte dello stesso card. Stafford. L’insieme dello Statuto è composto da 35 articoli, divisi in 6 titoli e una disposizione finale. Il decreto prevede «l’approvazione “ad experimentum” per un periodo di cinque anni». Lo Statuto riprende la definizione del Cammino già espressa da Giovanni Paolo II: «un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi moderni», e lo descrive «al servizio dei vescovi come una modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede» (artt. 1-2). In tal modo il Cammino non viene ricondotto a nessuna delle figure previste dal CIC (prelatura, movimento, associazione, aggregazione): la formalizzazione giuridica rispecchia il vissuto mirando a renderlo compatibile con il diritto ecclesiale (cf. Regno-att. 14,2002,452). Per una più piena comprensione della vicenda, riportiamo anche gli interventi dei tre fondatori e del card. Stafford alla cerimonia della consegna. Originali: stampe (19.8.2002) da sito Internet: www.camminoneocatecumenale.it.
Documenti, 2002-15

Statuto

Cammino neocatecumenale; Pontificio consiglio per i laici
Dopo cinque anni di lavoro, il 29 giugno 2002 è stato pubblicato il Decreto di approvazione per lo Statuto del Cammino neocatecumenale. Porta la firma del presidente, card. J.F. Stafford, e del segretario, mons. S. Rylko, del Pontificio consiglio per i laici. Il giorno prima, 28 giugno, lo Statuto era stato consegnato ai fondatori e massimi responsabili: Kiko Argüello, Carmen Hernández, p. Mario Pezzi. Il 30 è stato illustrato ai catechisti itineranti a Porto San Giorgio (Ascoli Piceno, Marche) da parte dello stesso card. Stafford. L’insieme dello Statuto è composto da 35 articoli, divisi in 6 titoli e una disposizione finale. Il decreto prevede «l’approvazione “ad experimentum” per un periodo di cinque anni». Lo Statuto riprende la definizione del Cammino già espressa da Giovanni Paolo II: «un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi moderni», e lo descrive «al servizio dei vescovi come una modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede» (artt. 1-2). In tal modo il Cammino non viene ricondotto a nessuna delle figure previste dal CIC (prelatura, movimento, associazione, aggregazione): la formalizzazione giuridica rispecchia il vissuto mirando a renderlo compatibile con il diritto ecclesiale (cf. Regno-att. 14,2002,452). Per una più piena comprensione della vicenda, riportiamo anche gli interventi dei tre fondatori e del card. Stafford alla cerimonia della consegna. Originali: stampe (19.8.2002) da sito Internet: www.camminoneocatecumenale.it.
Documenti, 2002-15

«Un evento di notevole portata ecclesiale»

Pontificio consiglio per i laici
Dopo cinque anni di lavoro, il 29 giugno 2002 è stato pubblicato il Decreto di approvazione per lo Statuto del Cammino neocatecumenale. Porta la firma del presidente, card. J.F. Stafford, e del segretario, mons. S. Rylko, del Pontificio consiglio per i laici. Il giorno prima, 28 giugno, lo Statuto era stato consegnato ai fondatori e massimi responsabili: Kiko Argüello, Carmen Hernández, p. Mario Pezzi. Il 30 è stato illustrato ai catechisti itineranti a Porto San Giorgio (Ascoli Piceno, Marche) da parte dello stesso card. Stafford. L’insieme dello Statuto è composto da 35 articoli, divisi in 6 titoli e una disposizione finale. Il decreto prevede «l’approvazione “ad experimentum” per un periodo di cinque anni». Lo Statuto riprende la definizione del Cammino già espressa da Giovanni Paolo II: «un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi moderni», e lo descrive «al servizio dei vescovi come una modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede» (artt. 1-2). In tal modo il Cammino non viene ricondotto a nessuna delle figure previste dal CIC (prelatura, movimento, associazione, aggregazione): la formalizzazione giuridica rispecchia il vissuto mirando a renderlo compatibile con il diritto ecclesiale (cf. Regno-att. 14,2002,452). Per una più piena comprensione della vicenda, riportiamo anche gli interventi dei tre fondatori e del card. Stafford alla cerimonia della consegna. Originali: stampe (19.8.2002) da sito Internet: www.camminoneocatecumenale.it.