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Documenti, 3/1996, 01/02/1996, pag. 108

Riconciliazione dopo il 1989 (verso l’Assemblea ecumenica europea di Graz)

KEK - CCEE
"Riconciliazione: dono di Dio e sorgente di vita nuova": in un'Europa attraversata dalla guerra, lo strumento di lavoro prodotto dalla Conferenza delle chiese europee (KEK) e dal Consiglio delle conferenze episcopali d'Europa (CCEE) in preparazione alla II Assemblea ecumenica europea di Graz (23-29.6.1997; cf. Regno-att. 12,1995,363), invita le chiese a interrogarsi sul proprio ruolo rispetto ai conflitti e alle tensioni che affliggono il pianeta, superando le ambiguità e l'immobilismo che talora le ha contraddistinte dopo la "caduta dei muri". L'edizione italiana, disponibile in opuscolo unitamente a un sussidio liturgico presso il CIPAX – Centro interconfessionale per la pace (via Peralba 2A, 00141 Roma, tel. e fax 06\87181670) contiene una prefazione a firma di mons. Chiaretti, neo-arcivescovo di Perugia e presidente del Segretariato CEI per l'ecumenismo e il dialogo, e del pastore Domenico Tomasetto, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, e qualifica sul versante italiano l'inizio del cammino preparatorio a Graz.

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KEK - CCEE
Dodici compiti ecumenici, relativi alle relazioni interne ai cristiani e alle loro chiese (1-6), alle relazioni con la politica e la società (7-9) e a quelle interreligiose (9-12), costituiscono l’ossatura dell’attesa Charta Oecumenica. Linee guida per la crescita della collaborazione tra le Chiese in Europa, firmata a Strasburgo lo scorso 22 aprile dopo un lavoro di preparazione avviato subito dopo l’Assemblea ecumenica europea di Graz (1997). Finalità, "statuto" e prospettive del nuovo documento sono chiaramente riassunti dai presidenti degli organismi promotori – il card. Vlk per il Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE) e il metropolita Jeremie per la Conferenza delle Chiese europee(KEK), nella premessa: "Essa deve promuovere, a tutti i livelli della vita delle Chiese, una cultura ecumenica del dialogo e della collaborazione e creare a tal fine un criterio vincolante. Essa non riveste tuttavia alcun carattere dogmatico-magisteriale o giuridico-ecclesiale. La sua normatività consiste piuttosto nell’auto-obbligazione da parte delle Chiese e delle organizzazioni ecumeniche europee. Queste possono, sulla base di questo testo, formulare nel loro contesto proprie integrazioni e orientamenti comuni…". Originale: stampa da supporto magnetico in nostro possesso. Traduzione dal tedesco a cura del CCEE.
Documenti, 1991-15

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