Documenti, 19/2000, 01/10/2000, pag. 637
I bambini nei conflitti armati
Assemblea generale delle Nazioni Unite
Dopo sei anni di accesa discussione, l'Assemblea generale dell'ONU ha adottato il 25 maggio scorso il Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del bambino (Regno-doc. 7,1990,248ss) sul coinvolgimento dei bambini nei confitti armati. In esso viene bandito il ricorso nei conflitti armati, sia da parte degli eserciti nazionali sia dei gruppi armati non statuali, ai cosiddetti bambini-soldato, cioè a minori di 18 anni. Viene invece ammesso l'arruolamento volontario negli eserciti regolari a partire dai 16 anni, una richiesta per cui si sono battuti Stati Uniti, Inghilterra e Australia, fermo restando il divieto del coinvolgimento diretto dei minori nei combattimenti. È inoltre prevista l'istituzione da parte degli stati contraenti di programmi di riabilitazione per gli ex bambini-soldato. Il Protocollo entrerà in vigore dopo tre mesi dalla ratifica di almeno 10 nazioni, le quali dovranno contestualmente indicare l'età prevista dai propri ordinamenti per l'arruolamento volontario. Attualmente è stato firmato da 70 stati e ratificato da Canada (età prevista, 16 anni), Bangladesh (16) e Sri Lanka (18).
Originale: stampa (28.9.2000) dal sito Internet delle Nazioni Unite www.un.org. Nostra traduzione dall'inglese.
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