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Documenti
Documenti, 5/2000, 01/03/2000, pag. 174

Laici nel ministero ecclesiale

Vescovi USA

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Leggi anche

Documenti, 2005-13

I vescovi USA sulla notificazione a p. Haight: confermare nella fede

Vescovi USA
In merito alla Notificazione a proposito del libro Jesus Symbol of God di padre Roger Haight sj (cf. qui a lato), il Comitato per la dottrina della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB) ha approvato il 14 marzo 2005, e pubblicato il 17, una Dichiarazione che conferma il sostegno alle decisioni della Santa Sede e riafferma l’importanza dell’autentica ricerca teologica. La proponiamo in una nostra traduzione dall’inglese (www.usccb.org).
Documenti, 2004-15

I cattolici nella vita politica

Vescovi USA
La recente Assemblea dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (Denver, 14-19 giugno 2004) ha esaminato «la questione se sia necessario negare la santa comunione ad alcuni cattolici impegnati nella vita politica a causa del loro pubblico sostegno all’aborto su richiesta», questione che aveva animato l’opinione pubblica cattolica nei primi mesi di campagna elettorale presidenziale, con particolare riguardo al candidato del Partito democratico J.F. Kerry. La breve nota I cattolici nella vita politica, approvata con 183 voti favorevoli e 6 contrari, si conclude dichiarando: «Tale decisione resta di competenza di ciascun vescovo secondo quanto stabilito dai principi canonici e pastorali. I vescovi possono legittimamente dare giudizi differenti su quale azione pastorale sia a loro giudizio più prudente». L’Assemblea ha espresso il suo «giudizio prudente» dopo aver ascoltato mons. Levada, il card. Keeler e il card. McCarrick (cf. qui a lato), presidente della task force su vescovi cattolici ed esponenti politici cattolici, il quale ha riferito anche dei suoi colloqui e contatti in merito con il card. Ratzinger (cf. riquadro a p. 486). Sulla questione più generale del «voto cattolico» negli Stati Uniti cf. Regno-att. 14,2004,442.
Documenti, 2001-17

Risposte a Dabru Emet

George Carey e vescovi USA
Il dialogo ebraico cristiano ha conosciuto una tappa importante con la pubblicazione di Dabru Emet (Regno-doc. 21,2000,695), la dichiarazione di un gruppo di intellettuali ebrei statunitensi sui cristiani e il cristianesimo, resa nota il 10 settembre 2000. Essa è stata definita dall'arcivescovo di Canterbury e primate anglicano George Carey «un'iniziativa entusiasmante e carica di speranza». L'apprezzamento della sincera apertura compiuta dal documento verso un franco confronto in campo teologico oltre che storico e politico è stato espresso nel corso di una conferenza tenuta da Carey a Washington lo scorso 24 aprile, intitolata «Dall'Olocausto alla speranza». Per parte cattolica la prima reazione ufficiale a Dabru Emet è stata quella della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti, per bocca del moderatore per i rapporti ebraico-cattolici, card. William Keeler, e del presidente del Comitato per gli affari ecumenici e interreligiosi, mons. Tod Brown. Ne «Il potere delle parole. Risposta cattolica a Dabru Emet», del settembre 2000, il documento viene ritenuto un «risultato di notevole valore... un gesto di riconciliazione... nello spirito di penitenza e umiltà portato a modello per noi da papa Giovanni Paolo II durante le sue storiche visite alla Grande sinagoga di Roma e alla stessa Gerusalemme». Per quanto riguarda la controversia sull'atteggiamento di Pio XII e della Santa Sede durante la Shoah è da registrare la definitiva sospensione del Gruppo cattolico-ebraico di storici che indagava sui dodici volumi sinora pubblicati di Atti e documenti della Santa Sede durante la seconda guerra mondiale (cf. riquadro a p. 585). Originali: stampe (27.4.2001 e 16.5.2001) da siti Internet www.archbishopofcanterbury.org e www.nccbuscc.org. Nostre traduzioni dall'inglese.