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Documenti, 5/2002, 01/03/2002, pag. 187

Ritrovare il tempo di leggere

Vescovi francesi
«Leggere è rompere la monotonia dei giorni, è lottare contro il logorio del tempo... Leggere è abbeverarsi a una sorgente che non si esaurisce... Un libro può prendere colori nuovi secondo i momenti; porta profumi inebrianti che danno alla testa o scendono nel cuore, secondo le stagioni, al ritmo dei desideri». È un vero e proprio inno alla lettura, quello formulato nel gennaio 2002 dalla Commissione permanente per l'informazione e la comunicazione della Conferenza episcopale di Francia (COPIC). Il COPIC ha infatti creato un gruppo di lavoro con editori e librai e, in contemporanea con la diffusione di questo testo nelle librerie cattoliche, promuove diverse iniziative nelle diocesi, tra cui conferenze, «biblioteche di base», letture pubbliche. Nella storia, ricordano i vescovi, «i cristiani non hanno mai smesso di scrivere», e «leggere le opere che ci vengono dal passato è accogliere una tradizione vivente, è arricchirla a nostra volta con la nostra viva partecipazione». Occorre però compiere una riflessione complessiva sul tema del libro, perché vi è il rischio di ridurlo a uno strumento «pratico», rendendolo una sorta di supporto «o, peggio ancora, un "mezzo d’evangelizzazione"». «È necessario tornare al cuore dell'atto della lettura», anche perché, concludono, «l'esperienza letteraria è stata sempre uno dei terreni costanti, ma poco frequentati oggi, di dialogo tra le culture e la tradizione cristiana». Originale: stampa (5.3.2002) da sito Internet www.cef.fr. Nostra traduzione dal francese

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Dopo il Rapporto CIASE: le decisioni

Vescovi francesi

Vescovi francesi

L’8 novembre, alla fine della loro Assemblea plenaria autunnale a Lourdes (2-8.11.2021), molta parte della quale è stata dedicata all’esame dei temi sollevati dal Rapporto della Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa francese (CIASE; Regno-doc. 19,2021,615), i vescovi cattolici francesi hanno votato diverse risoluzioni che fanno seguito alle raccomandazioni contenute nel Rapporto.

Tra le decisioni c’è la richiesta di una visita apostolica da parte della Santa Sede in merito all’azione della Conferenza episcopale per la protezione dei minori; la costituzione di un’Istanza nazionale indipendente di riconoscimento e riparazione, affidata a una giurista; la decisione di vendere dei beni della Conferenza episcopale o delle diocesi per finanziare il fondo per l’indennizzo delle vittime; la creazione di nove gruppi di lavoro per affrontare i temi critici sollevati dal Rapporto; l’affidamento alla Commissione dottrinale della Conferenza episcopale di un approfondimento sui punti dottrinali menzionati dal Rapporto.

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Sulla lotta contro la pedofilia

Lettera e risoluzioni dei vescovi francesi

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La remissione della scomunica. Benedetto XVI, Santa Sede, Fraternità San Pio X, vescovi

Benedetto XVI, G. Re, B. Fellay, J. Ricard, vescovi francesi, tedeschi, svizzeri
La remissione della scomunica ai quattro vescovi della Fraternità sacerdotale di San Pio X ricompone l’unità cattolica con il movimento lefebvriano e avvia il processo di comunione piena. Il papa, Benedetto XVI, ha commentato la decisione così: «Auspico che a questo mio gesto faccia seguito il sollecito impegno da parte loro di compiere gli ulteriori passi necessari per realizzare la piena comunione con la Chiesa…». Nella risposta di mons. Bernard Fellay si afferma che «la Tradizione cattolica non è più scomunicata» e si confermano «le riserve a proposito del Vaticano II». Riserve che i vescovi svizzeri, tedeschi e francesi rifiutano: «In nessun caso il concilio Vaticano II sarà negoziabile». Come precisa una nota della Segreteria di stato: per un futuro riconoscimento della Fraternità «è con dizione indispensabile il pieno riconoscimento del concilio Vaticano II» (n. 2). In riquadro i testi relativi alle posizioni negazioniste del vescovo lefebvriano R. Williamson (pp. 72-73).