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Documenti, 19/2003

Giovanni Paolo II: Un quarto di secolo

«Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Saluto del card. Ratzinger

Card. J. Ratzinger
«Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Le 14 encicliche

Card. Ratzinger
Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Omelia di Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II
Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Sulle strade del mondo

Card. R. Etchegaray
Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Al servizio della pace

Card. A. Sodano
Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Messaggio del collegio cardinalizio

Collegio cardinalizio
Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Omelia per la beata Teresa di Calcutta

Giovanni Paolo II
Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Discorso di Giovanni Paolo II

Giovanni Paolo II
Oggi, cari fratelli e sorelle, mi è gradito condividere con voi un’esperienza che si prolunga ormai da un quarto di secolo. Ogni giorno si svolge all’interno del mio cuore lo stesso dialogo tra Gesù e Pietro. Nello spirito, fisso lo sguardo benevolo di Cristo risorto. Egli, pur consapevole della mia umana fragilità, mi incoraggia a rispondere con fiducia come Pietro: “Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo” (Gv 21,17). E poi mi invita ad assumere le responsabilità che lui stesso mi ha affidato». Il passaggio centrale - ripreso dai media di tutto il mondo - dell’omelia pronunciata da Giovanni Paolo II il 16 ottobre scorso è anche un’efficace introduzione a questa serie di testi legati alle celebrazioni del XXV anniversario dell’elezione di Karol Wojtyla al pontificato e dovuti, oltre che al papa stesso, ai cardd. Ratzinger (sulle 14 encicliche), Etchegaray (sui 102 viaggi), Sodano (sulle relazioni internazionali e la pace). I primi due sono stati pronunciati al Congresso internazionale organizzato l’8-10 maggio 2003 a Roma dalla Pontificia università lateranense su «Giovanni Paolo II: 25 anni di Pontificato. La Chiesa al servizio dell’uomo»; il secondo al «Convegno sugli aspetti dottrinali e pastorali del pontificato di Giovanni Paolo II» promosso il 15-18 ottobre dal Collegio cardinalizio e conclusosi rivolgendo al papa un caloroso Messaggio. Originali: stampe (21.10.2003) da sito Internet www.vatican.va. Per il testo del card. Ratzinger sulle encicliche: nostra traduzione dal tedesco, sottotitoli redazionali. Per il testo del card. Etchegaray: La Documentation catholique 85(2003) 2300/18, 19.10.2003, 884-887; nostra traduzione dal francese.

Ecumenismo: L'attività di pace

Bartolomeo I
«La sua statura di leader morale, religioso e realmente profetico, non solo di tutti i cattolici, non solo di tutti i cristiani, ma dei seguaci di tutte le fedi, si basa sulla sua profonda fede personale e sulla sua convinzione che questa fede deve essere vissuta in modo tale che gli altri possano vedere la verità, comprendere la giustizia e trovare la pace. Grande è il peso di una tale testimonianza». Tra le manifestazioni svoltesi nel corso del 2003 per celebrare il XXV anniversario di pontificato di Giovanni Paolo II, questa conferenza del patriarca ecumenico Bartolomeo I, centrata sull’impegno del vescovo di Roma a favore della pace, occupa certamente un posto di primo piano. È stata pronunciata a distanza di pochi giorni ad Ankara (12 giugno) e a Istanbul (17 giugno), cioè nella sua propria diocesi e giurisdizione, nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo, su invito del nunzio, mons. E. Farhat, dal vicario apostolico, mons. L.-A. Pelâtre e dagli altri vescovi della Conferenza episcopale cattolica. Il filo conduttore della lettura di Bartolomeo I è la connessione tra pace e libertà e tra pace e riconciliazione. In questo senso egli sottolinea in particolare il valore del reciproco impegno ecumenico: «immaginate le opere di pace che potremo compiere quando la nostra collaborazione si baserà sull’unità esistente fra di noi».

Una visione comune

R. Williams
Il 4 ottobre 2003, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams si è recato in visita a Giovanni Paolo II (cf. Regno-att. 18,2003, 621). Riportiamo di seguito il discorso di Williams, che s’inserisce nell’ampia cornice delle celebrazioni per il XXV di pontificato.

Giovanni Paolo II: Pastores gregis

Giovanni Paolo II
Il giorno stesso in cui celebrava il XXV anniversario dell’elezione al soglio pontificio, il 16 ottobre 2003, Giovanni Paolo II ha firmato e presentato l’esortazione apostolica post-sinodale Pastores gregis. Il vescovo servitore del Vangelo di Gesù Cristo per la speranza del mondo, che riprende e conclude idealmente la X Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi, tenutasi in Vaticano nel 2001 (30.9-27.10) precisamente sul tema indicato nel sottotitolo della post-sinodale (cf. Regno-att. 20,2001,649ss; Regno-doc. 21,2001,657ss).Come di consueto, la post-sinodale tiene conto con libertà delle Propositiones, cioè delle «proposte» scritte e votate dai vescovi nel corso del sinodo, ribadendo in sostanza il magistero di Giovanni Paolo II rispetto alla collegialità, al primato, al rapporto tra Chiese locali e Chiesa universale. Dei sette capitoli, che ripercorrono gli aspetti del ministero episcopale trattati in sinodo proponendosi come una «regola pastorale» per il vescovo nella Chiesa di oggi, il primo assume le indicazioni conciliari sul vescovo e sulla collegialità fondendole con le sottolineature di testi più recenti come il motu proprio Apostolos suos o la lettera della Congregazione della dottrina della fede Communionis notio.

Chiesa in Italia: Un giovane diventa cristiano

Mons. R. Corti
Agostino d’Ippona «ha scoperto la verità profonda sul senso della vita umana in Cristo, maestro e salvatore, e ha maturato l’esperienza affettiva compiendo un cammino verso quella libertà con cui Cristo ci ha liberati. Per questo il racconto de Le confessioni interpella giovani e adulti e aiuta l’intera comunità cristiana a essere luogo di conversione e testimonianza». L’ultima lettera pastorale del vescovo di Novara, mons. Corti, muove da una domanda: «chi ha aiutato Agostino a diventare cristiano?»; ripercorrendo il lungo processo che porterà Agostino alla conversione - con il fondamentale supporto di quattro persone: Ambrogio, vescovo di Milano, la madre Monica, Simpliciano, successore di Ambrogio, e Ponticiano - mons. Corti lo propone come modello attuale, in particolare per i giovani, cui questa lettera è espressamente rivolta. Infatti, «oggi, non meno che 1.700 anni fa, chi tratta con i giovani e intende percorrere un cammino insieme a loro dovrà fare i conti con la grande esperienza della fede, intesa come reale e quotidiana “sequela” di Gesù. Si tratta di aiutare i giovani a “fare il Vangelo” e ad arrischiarsi su di esso con scelte che impegnino, sull’oggi, la libertà».