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Documenti, 1/2004, 01/01/2004, pag. 55

Lettera a Jacques Chirac dei musulmani di Francia

Consiglio francese del culto musulmano
Lunedì 15 dicembre il Consiglio francese del culto musulmano (CFCM, l’organismo che rappresenta le principali associazioni islamiche del paese, istituito nel 2002) ha indirizzato una lettera aperta al presidente Jacques Chirac, per esprimere «viva preoccupazione» per le «disposizioni discriminanti per i musulmani» contenute nel rapporto finale della Commissione Stasi (www.la-croix.com; nostra traduzione dal francese).

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Documenti, 2021-3

I principi dell’islam di Francia

Consiglio francese del culto musulmano

Dopo l’impegno assunto dal governo francese di arginare il radicalismo islamico rafforzando i principi repubblicani (cf. in questo numero a p. 104), il Consiglio francese del culto musulmano – che riunisce le federazioni islamiche francesi – ha proceduto a mettere per iscritto la compatibilità dell’islam con i principi della Repubblica e il rifiuto della sua strumentalizzazione a fini politici. È stata così firmata il 18 gennaio la Carta dei principi dell’islam di Francia, un documento che era stato richiesto a novembre dal presidente Emmanuel Macron per tentare di sradicare estremismo e settarismo dal paese dopo gli attentati terroristici del 16 ottobre a Parigi e del 29 ottobre a Nizza.

La Carta afferma che «i valori islamici sono perfettamente compatibili con i principi del diritto vigenti nella Repubblica e i musulmani francesi appartengono pienente alla comunità nazionale». L’auspicio del governo francese è che l’adozione formale della Carta avvii una profonda ristrutturazione dell’islam nel paese, con la creazione di un Consiglio nazionale degli imam responsabile della formazione e selezione delle guide del culto.

Documenti, 2015-2

Sugli attentati di Parigi

Comunicati e reazioni in seguito agli attentati del 7 gennaio 2015

J.-L. Tauran; imam francesi; vescovi di Francia; A. Vingt-Trois; Federazione protestante di Francia; Vescovi ortodossi di Francia; Consiglio francese del culto musulmano
«Scioccati per l’odioso attentato» a Parigi, il cardinale Jean-Louis Tauran – presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso – e quattro imam francesi in visita in Vaticano hanno pubblicato una dichiarazione congiunta per condannare la strage alla sede del settimanale satirico Charlie Hebdo e ribadire la necessità del dialogo tra persone di diverse fedi. Denunciando ogni forma di violenza, i firmatari fanno anche appello ai responsabili dei media, affinché sappiano «offrire un’informazione rispettosa delle religioni, dei loro fedeli e delle loro pratiche, promuovendo così una cultura dell’incontro». Insieme alla loro dichiarazione, datata 8 gennaio, pubblichiamo i brevi comunicati di condanna degli attentati di Parigi da parte della Conferenza episcopale francese, della Federazione protestante di Francia, dell’Assemblea dei vescovi ortodossi francesi e del Consiglio francese del culto musulmano. Pubblichiamo anche la lettera ai cattolici di Parigi, scritta dall’arcivescovo André Vingt-Trois e datata 10 gennaio.
Documenti, 2014-17

Convenzione cittadina per il vivere insieme

Consiglio francese del culto musulmano
Una sorta di «carta dell’islam» con la quale la comunità musulmana di Francia, «in grado di assumersi le sue responsabilità in tutti i campi della vita sociale», afferma la propria «identità, cultura e religione» e intende «definire meglio il proprio posto, ruolo e contributo » nella società francese. Questa, in sintesi, la «Convenzione cittadina per il vivere insieme», pubblicata il 4 giugno dal Consiglio francese del culto musulmano (CFCM), nella quale si esprime il desiderio di un’integrazione effettiva e di dialogo con le altre religioni, ma anche il timore per i crescenti atti di islamofobia e la preoccupazione per una parte dei giovani musulmani che, ancora discriminati dal mondo della scuola e del lavoro, sono attratti da una propaganda estremista e violenta che «approfitta delle fragilità personali e ricorre spesso alla manipolazione e al travisamento dei testi sacri». A tale riguardo, si afferma qui una chiara «volontà di apertura e di pace, il rifiuto della violenza e la condanna di qualunque condotta sovversiva, terrorista o criminale», il desiderio che i luoghi di culto siano «dedicati esclusivamente all’adorazione di Dio» e che la gioventù possa ritrovare e vivere un islam pacifico.