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Documenti, 19/2004, 01/11/2004, pag. 608

I cattolici, la democrazia: scenari e poteri

44a Settimana sociale
Una descrizione dei nuovi scenari che si aprono, in Italia e a livello globale, di fronte alla democrazia e dei poteri che la definiscono, e dunque un’analisi delle difficoltà che la governance della democrazia si trova oggi ad affrontare. È quanto ha realizzato, in un lavoro biennale culminato nelle giornate del 7-10 ottobre scorso, la 44a Settimana sociale dei cattolici italiani si «La democrazia: nuovi scenari, nuovi poteri» (cf. Regno-att. 18,2004,593). La documentazione che riportiamo, senza pretesa di completezza, intende riflettere l’andamento stesso dei lavori, che avevano convocato a Bologna circa 1.200 delegati, proponendo i principali testi introduttivi (di mons. Chiarinelli, del card. Ruini e del prof. Casavola, oltre al messaggio di Giovanni Paolo II) e un intervento per ciascuna delle tavole rotonde in cui si è articolato il dibattito, sui quattro versanti di «scienza e tecnologia» (P. Binetti), «economia e finanza» (G. Bazoli, P.P. Baretta), «democrazia e informazione» (F. Casetti), «politica e poteri» (F. Pizzetti, F. Viola), fino alla sessione conclusiva su «i cattolici e la democrazia» (card. Tettamanzi).

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Il documento conclusivo della 44a Settimana sociale dei cattolici italiani (Bologna, 7-10 ottobre 2004) esce quando siamo ormai in vista del centenario dell’iniziativa (2007), strumento propizio per la maturità civile e laicale del cattolicesimo italiano. Esso ricapitola le riflessioni dedicate a un tema «particolarmente decisivo per le sorti della vita pubblica: come promuovere la democrazia e la partecipazione in un mondo che sta profondamente cambiando». Con la fine della Democrazia cristiana l’impegno sociale e politico dei cattolici si è attenuato a vantaggio di quello nel volontariato e nel terzo settore. È tempo di ridare dignità e figura ai ruoli istituzionali e all’azione di rappresentanza degli interessi e di governo, a partire dal nuovo contesto bipolare. Vi sono infatti questioni centrali che i laici credenti debbono porre in evidenza per tutti: la questione antropologica, la testimonianza di stili di vita e di presenza sociale, il consenso sui valori di fondo e la loro condivisione, il carattere relativo e passibile di miglioramento delle forme storiche della politica. La discussa decisione parlamentare sulla riforma federalista rende autorevole l’indicazione contenuta nel testo: le riforme «non devono essere un tentativo per mettere in discussione il progetto originario dei costituenti»; «è quanto mai opportuno che si proceda ricercando il consenso più ampio possibile». Il documento è stato reso pubblico contestualmente all’uscita del volume degli atti: F. Garelli – M. Simone (a cura di), La democrazia. Nuovi scenari nuovi poteri, EDB, Bologna 2005.