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Documenti, 21/2004, 01/12/2004, pag. 689

Debitori del Vangelo ai giovani

Mons. L. Monari, vescovo di Piacenza-Bobbio
«Ogni uomo, e soprattutto il giovane, è l’artista della sua vita; ogni uomo è chiamato a creare un’opera d’arte con quel materiale concreto di cui dispone. Credo che la pastorale giovanile debba fare leva su questa caratteristica dell’età giovanile perché solo i giovani stessi possono diventare protagonisti del loro cammino di maturazione e di amore». L’icona evangelica di Cristo dodicenne nel tempio di Gerusalemme apre la lettera pastorale «Perché mi cercavate?». Debitori del Vangelo ai giovani, presentata dal vescovo mons. Monari lo scorso 3 settembre come programma per l’anno 2004-2005 nella Chiesa piacentina e bobbiese. Dopo una riflessione sui nodi problematici della trasmissione del Vangelo alle giovani generazioni – il «silenzioso divorzio» che sembra essersi prodotto fra i giovani e la Chiesa, respinti dalle distorte immagini di questa come opprimente e senza cuore invece che madre premurosa, la visione della vita come consumo e il timore del futuro –, il vescovo invita a «credere che (nei giovani) c’è un impulso irresistibile che li conduce verso il mondo e verso Dio», e a «porre le generazioni giovani in contatto con la rivelazione perché prendano posizione di fronte a essa». L’annuncio del Vangelo ai giovani «dovrà dunque essere un’iniziazione alla vita in comunione con Dio» permettendo loro «d’interpretare ogni evento entro l’orizzonte aperto dalla rivelazione».

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