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Documenti, 5/2004, 01/03/2004, pag. 142

Finanza internazionale e agire morale

CEI-Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro
«Le regole deontologiche, che possono essere chiamate di etica interna... rappresentano condizioni necessarie, ma nient’affatto sufficienti perché si stabiliscano rapporti corretti e validi di vincoli morali nel discorso economico e finanziario. Occorrono quelle regole più ampie e più stringenti, che possono essere chiamate di etica esterna... veri e propri vincoli all’autonomia o neutralità etica di andamenti e comportamenti di tipo finanziario». La riflessione condotta dall’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana, pubblicata nel gennaio 2004 con il titolo Finanza internazionale e agire morale, si propone come un aiuto per il discernimento etico su una materia – la finanza internazionale – tanto complessa quanto urgente (sono ancora sulle prime pagine dei quotidiani nazionali le cronache degli scandali finanziari delle società Cirio e Parmalat; cf. riquadro alle pp. 146-147). Il passo del sussidio è piano e divulgativo ma non trascura gli aspetti più tecnici, fino a delineare uno schema utile per un giudizio etico individuando tre zone in cui inserire i singoli fenomeni («bianca», «grigia» e «nera»), e proponendo come prospettive d’azione comportamenti personali e collettivi e tre proposte concrete. Cf. ampiamente Regno-att. 4,2004,99-118.

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