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Documenti, 21/2005, 01/12/2005, pag. 632

La gioia e il coraggio dell'ecumenismo

Mons. Carlo Ghidelli
Una «raffica di proposte» a carattere pastorale e dottrinale, come «segno di una mia passione ormai inguaribile» per l’ecumenismo, è quella che ci offre mons. Ghidelli in questa sua conferenza tenuta lo scorso 1° giugno a Perugia, in occasione del 40° della fondazione del Centro universitario ed ecumenico «San Martino», che a suo tempo coincise con la promulgazione del decreto conciliare sull’ecumenismo Unitatis redintegratio. Con lo sguardo rivolto alle Chiese che sono in Italia mons. Ghidelli, che è arcivescovo di Lanciano-Ortona e presidente della Conferenza episcopale abruzzese-molisana, immagina numerosi percorsi (tra gli altri: scambi simbolici di doni, studi e pubblicazioni congiunte, studio e formazione comuni, soprattutto sulla Bibbia), distinti ma convergenti verso un obiettivo preciso: portare l’ecumenismo all’interno della vita delle singole parrocchie. «Dobbiamo scendere dai palazzi alle strade, uscire dalle sale dei convegni e camminare con la gente delle piazze, abbandonare gli specialisti e stare con i fedeli della messa domenicale».

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