Collaboratori nella vigna del Signore
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«Si commette un peccato mortale scegliendo liberamente, consapevolmente e volontariamente di fare qualcosa che comporta una materia grave e che si oppone alla carità, all’amore di Dio e del prossimo», e «una persona che riceve la santa comunione in stato di peccato mortale non solo non riceve la grazia che il sacramento trasmette, ma commette il peccato di sacrilegio, non mostrando la reverenza dovuta al sacro corpo e sangue di Cristo». Dopo essere stati dissuasi dalla Congregazione per la dottrina della fede dal formulare una linea di condotta (policy) nazionale sull’ammissione alla comunione di politici cattolici a favore delle leggi che permettono aborto, eutanasia o altri mali morali (cf. Regno-doc. 11,2021,346), alla fine la Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti ha approvato il documento Il mistero dell’eucaristia nella vita della Chiesa, il 17 novembre 2021 nel corso dell’Assemblea plenaria tenutasi a Baltimora.
Il problema dei politici cattolici pro aborto rimane in capo al vescovo diocesano: «È responsabilità speciale del vescovo diocesano adoperarsi per rimediare a situazioni che implicano azioni pubbliche in contrasto con la comunione visibile della Chiesa e la legge morale. Egli infatti deve custodire l’integrità del sacramento, la comunione visibile della Chiesa e la salvezza delle anime».
Dopo gli eventi dell’agosto 2017 a Charlottesville, quando centinaia di uomini e donne aderenti all’ideologia del suprematismo bianco manifestarono con slogan razzisti e antisemiti e si scontrarono con un gruppo di contro-manifestanti, molte voci cattoliche negli Stati Uniti presero posizione contro il «peccato del razzismo». L’episcopato avviò una riflessione collegiale su quello che è stato definito il «peccato originale» degli Stati Uniti, e nel corso della sua assemblea generale a Baltimora, il 14 novembre 2018, ha approvato a larga maggioranza (241 a 3 con un’astensione) il documento Spalanchiamo i nostri cuori. Una lettera pastorale contro il razzismo.
La lettera evidenzia anche la natura strutturale del razzismo: «Gli effetti cumulativi dei peccati personali di razzismo sono all’origine di strutture sociali d’ingiustizia e di violenza che ci rendono tutti complici nel razzismo». E chiede perdono per quando questo peccato è stato compiuto «da responsabili e da membri della Chiesa cattolica – vescovi, sacerdoti, religiosi e laici – e dalle sue istituzioni»: «Esprimiamo il nostro profondo rammarico e il nostro pentimento per tali atti... Riconosciamo anche quei casi in cui non abbiamo fatto abbastanza o siamo rimasti in silenzio quando sono stati commessi gravi atti d’ingiustizia. Chiediamo perdono a tutti coloro che sono stati danneggiati da questi peccati commessi nel passato o nel presente».
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