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Documenti, 19/2007, 01/11/2007, pag. 588

Una parola comune tra noi e voi. Lettera aperta e appello

138 guide religiose musulmane
«È un segnale positivo verso i cristiani» che «va raccolto» e valorizzato mediante una risposta ufficiale, – ha detto il card. Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso. Il riferimento è alla Lettera aperta e appello che, resa nota l’11 ottobre ma datata 13 (fine del Ramadan) e sottoscritta da un gruppo iniziale di 138 studiosi e leader musulmani di varia estrazione, dichiara: «Mentre islam e cristianesimo sono ovviamente religioni differenti… è chiaro che i due comandamenti più grandi [l’amore per Dio e per il prossimo] sono un terreno comune e un collegamento fra il Corano, la Torah e il Nuovo Testamento». Essa nasce nel «primo anniversario della Lettera aperta di 38 studiosi musulmani» scritta al papa all’indomani di Regensburg (12.9.2006; Regno-doc. 17,2006,540), cui però non seguì una risposta. La rappresentatività delle firme – comprese quelle legate all’islam più intransigente – l’uso di fonti bibliche e non solo coraniche nei riferimenti relativi a Gesù; un lessico simpatetico con la spiritualità cristiana sono i principali pregi del testo, nato all’interno del Regio istituto Aal al-Bayt per il pensiero islamico di Amman (Giordania).

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