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Documenti, 13/2009, 01/07/2009, pag. 436

Rapporto Ryan. Conclusioni e Raccomandazioni della Commissione sulle violenze sui bambini in Irlanda

Commissione d'inchiesta sulle violenze sui bambini
«Violenze corporali e psicologiche e incuria erano tratti consueti degli istituti» nelle quali hanno vissuto la maggior parte dei bambini irlandesi più poveri o svantaggiati. Si tratta delle cosiddette scuole industriali, che, gestite da religiosi, sono state caratterizzate da una vera e propria «violenza sistemica»: è questo l’incipit del Rapporto Ryan, frutto del lavoro di 9 anni della Commissione d’inchiesta sulle violenze sui bambini e dell’audizione di più di 1.000 testimoni, reso noto il 20 maggio. In questo panorama le violenze sessuali erano un corollario di percosse, umiliazioni, privazione del cibo. Sono tre le questioni principali sollevate dal Rapporto, di cui pubblichiamo le Con clusioni e le Raccomandazioni: la tenuta di un sistema – l’istituzionalizzazione dei ragazzi – che in Irlanda «ha continuato a prosperare» mentre altrove si stava progressivamente smantellando; un controllo statale «incapace di qualsiasi efficacia»; il fatto che le congregazioni religiose abbiano «potuto tollerare violazioni così gravi delle loro stesse regole». Sull’ampio dibattito nella Chiesa cattolica cf. riquadro a p. 441.

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«Violenze corporali e psicologiche e incuria erano tratti consueti degli istituti» nelle quali hanno vissuto la maggior parte dei bambini irlandesi più poveri o svantaggiati. Si tratta delle cosiddette scuole industriali, che, gestite da religiosi, sono state caratterizzate da una vera e propria «violenza sistemica»: è questo l’incipit del Rapporto Ryan, frutto del lavoro di 9 anni della Commissione d’inchiesta sulle violenze sui bambini e dell’audizione di più di 1.000 testimoni, reso noto il 20 maggio. In questo panorama le violenze sessuali erano un corollario di percosse, umiliazioni, privazione del cibo. Sono tre le questioni principali sollevate dal Rapporto, di cui pubblichiamo le Con clusioni e le Raccomandazioni: la tenuta di un sistema – l’istituzionalizzazione dei ragazzi – che in Irlanda «ha continuato a prosperare» mentre altrove si stava progressivamente smantellando; un controllo statale «incapace di qualsiasi efficacia»; il fatto che le congregazioni religiose abbiano «potuto tollerare violazioni così gravi delle loro stesse regole». Sull’ampio dibattito nella Chiesa cattolica cf. riquadro a p. 441.
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«Violenze corporali e psicologiche e incuria erano tratti consueti degli istituti» nelle quali hanno vissuto la maggior parte dei bambini irlandesi più poveri o svantaggiati. Si tratta delle cosiddette scuole industriali, che, gestite da religiosi, sono state caratterizzate da una vera e propria «violenza sistemica»: è questo l’incipit del Rapporto Ryan, frutto del lavoro di 9 anni della Commissione d’inchiesta sulle violenze sui bambini e dell’audizione di più di 1.000 testimoni, reso noto il 20 maggio. In questo panorama le violenze sessuali erano un corollario di percosse, umiliazioni, privazione del cibo. Sono tre le questioni principali sollevate dal Rapporto, di cui pubblichiamo le Con clusioni e le Raccomandazioni: la tenuta di un sistema – l’istituzionalizzazione dei ragazzi – che in Irlanda «ha continuato a prosperare» mentre altrove si stava progressivamente smantellando; un controllo statale «incapace di qualsiasi efficacia»; il fatto che le congregazioni religiose abbiano «potuto tollerare violazioni così gravi delle loro stesse regole». Sull’ampio dibattito nella Chiesa cattolica cf. riquadro a p. 441.