Laici al vertice?
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Dopo la post-verità, la post-giustizia. Sua beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore di Kiev e capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, in un intervento pronunciato durante la sua visita all’Università cattolica d’America a Washington il 18 febbraio 2025 (a pochi giorni dal terzo anniversario dell’attacco russo su larga scala), ha affrontato molte questioni di drammatica attualità legate alla guerra in Ucraina: le sue cause, l’ideologia del «mondo russo», l’anelito a una pace giusta. Sottotraccia s’intravvede la preoccupazione per il processo di pace avviato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump insieme al presidente russo Vladimir Putin, con l’esclusione della stessa Ucraina e dell’Unione Europea dal tavolo delle trattative.
Chiedendo a tutti di unirsi al popolo ucraino «in questa testimonianza di Dio, della vita, della verità, della dignità, della libertà e della speranza», l’arcivescovo Shevchuk conclude: «Viviamo nella speranza perché abbiamo assistito al miracolo della liberazione dal giogo sovietico e non desideriamo tornare indietro. Viviamo nella speranza perché abbiamo lasciato la terra di prigionia e abbiamo intrapreso un viaggio verso la libertà e la dignità. Viviamo nella speranza perché Dio ci guida. Viviamo nella speranza perché abbiamo persone che ci sostengono e pregano per noi. Viviamo nella speranza, non siamo soli».
Si propone qui la terza e ultima parte del documento Verso una Chiesa sinodale in uscita verso le periferie, diffuso il 31 ottobre 2022 dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM) e contenente le proposte sinodali delineate nel corso della I Assemblea ecclesiale di America Latina e Caraibi (Città del Messico, 22-28.11.2021).
Il testo, tradotto in 6 lingue, offre una sintesi del laboratorio pratico di sinodalità realizzato dai 1.104 delegati che hanno preso parte all’Assemblea e, a detta del presidente CELAM, mons. Miguel Cabrejos Vidarte, mette a fuoco i nuovi obiettivi della Chiesa latinoamericana: interpretare i cambiamenti sociali in atto, comunicare con un linguaggio più empatico, entrare nel mondo digitale, far sì che le donne accedano a più ambiti pastorali e coinvolgere i laici nella creazione del bene pubblico.
Dopo la prima e la seconda parte del documento, dedicate rispettivamente alle sfide del mondo contemporaneo per la Chiesa sudamericana e al suo ruolo sinodale e missionario, basato sul fondamentale Documento di Aparecida (2007), quest’ultima sezione mette a fuoco le proposte pastorali e le linee d’azione per la creazione di una Chiesa al passo con le sfide contemporanee e accogliente verso l’intero popolo di Dio, con un’opzione preferenziale per le donne e per i poveri.
Il 31 ottobre 2022 è stato diffuso dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM) il documento Verso una Chiesa sinodale in uscita verso le periferie. Riflessioni e proposte pastorali dalla I Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi, con le linee emerse dalla I Assemblea ecclesiale di America Latina e Caraibi, svoltasi dal 22 al 29 novembre 2021 a Città del Messico. Il documento, tradotto in sei lingue, si propone di mettere per iscritto il laboratorio pratico di sinodalità a cui i 1.104 delegati partecipanti all’Assemblea hanno dato vita. A detta di mons. Miguel Cabrejos Vidarte, presidente del CELAM, l’Assemblea è stata il luogo ideale per mettere in pratica gli obiettivi della Chiesa latinoamericana: leggere i segni e le mutazioni antropologiche in atto, migliorare la comunicazione tramite un linguaggio empatico, entrare a far parte del mondo digitale, integrare le donne in più ambiti pastorali, coinvolgere i laici nella costruzione della cosa pubblica.
Dopo la prima parte, dedicata alle sfide del mondo contemporaneo e agli aspetti rilevanti della Chiesa sudamericana, in questa seconda si pone l’accento sulla natura sinodale e missionaria della Chiesa. Modello di questa visione è il Documento di Aparecida (2007), pilastro nel percorso della Chiesa latinoamericana.
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