D
Documenti
Documenti, 17/2011, 01/10/2011, pag. 524

Per la Palestina, decisioni coraggiose. Mons. D. Mamberti all’Assemblea generale dell'ONU

D. Mamberti
Riprendendo il concetto di «famiglia delle nazioni», formulato per la prima volta da Giovanni Paolo II nel discorso all’ONU il 5 ottobre 1995 (cf. EV 14/3231ss), e quello di «responsabilità di proteggere», fatto proprio da Benedetto XVI rivolgendosi al medesimo uditorio il 18 aprile 2008 (cf. EV 25/285ss), mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli stati, è intervenuto il 27 settembre alla LXVI sessione dell’Assemblea generale dell’ONU a New York in rappresentanza della Santa Sede, che ha nell’ambito dell’organizzazione lo statuto d’osservatore. Non è passato inosservato il fatto che il discorso del capo della diplomazia vaticana si sia chiuso sulla questione mediorientale, dopo che il 23 settembre la Palestina ha fatto formale richiesta di divenire membro dell’ONU. «Se si vuole la pace – ha detto mons. Mamberti –, occorre saper adottare decisioni coraggiose». Occorre quindi «dare concreta attuazione » all’obiettivo della «realizzazione del diritto dei palestinesi ad avere un proprio stato indipendente e sovrano e del diritto degli israeliani alla sicurezza, avendo i due stati confini internazionalmente riconosciuti».

Leggi anche

Documenti, 2010-1

La Chiesa cattolica in Brasile: statuto giuridico. Accordo tra Santa Sede e Repubblica del Brasile

Benedetto XVI, D. Mamberti, C. Amorim
«A distanza di poco più di un anno dalla firma, avvenuta il 13 novembre 2008, l’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica federativa del Brasile entra in vigore con lo scambio degli strumenti di ratifica» dichiara mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli stati della Santa Sede, il 10 dicembre 2009 durante la cerimonia di ratifica a cui era presente Luiz Felipe De Seixas Corrêa, ambasciatore della Repubblica federativa del Brasile. Il documento, ratificato il 7 ottobre 2009 dalla Camera alta del Parlamento nazionale brasiliano al termine di un dibattito pubblico lungo e accidentato, riconosce il «diritto della Chiesa cattolica a compiere la sua missione apostolica e garantisce l’esercizio pubblico delle sue attività, sempre nell’osservanza dell’ordinamento giuridico brasiliano », sulla base della Costituzione e nel rispetto dello stato laico. Si compone di un preambolo e venti articoli, che disciplinano i consueti ambiti concordatari come lo statuto giuridico della Chiesa cattolica, il riconoscimento dei titoli di studio, l’insegnamento religioso nelle scuole pubbliche, il matrimonio canonico, il regime fiscale.
Documenti, 2010-1

La Chiesa cattolica in Brasile: statuto giuridico. Accordo Santa Sede e Repubblica del Brasile

D. Mamberti, C. Amorim
«A distanza di poco più di un anno dalla firma, avvenuta il 13 novembre 2008, l’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica federativa del Brasile entra in vigore con lo scambio degli strumenti di ratifica» dichiara mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli stati della Santa Sede, il 10 dicembre 2009 durante la cerimonia di ratifica a cui era presente Luiz Felipe De Seixas Corrêa, ambasciatore della Repubblica federativa del Brasile. Il documento, ratificato il 7 ottobre 2009 dalla Camera alta del Parlamento nazionale brasiliano al termine di un dibattito pubblico lungo e accidentato, riconosce il «diritto della Chiesa cattolica a compiere la sua missione apostolica e garantisce l’esercizio pubblico delle sue attività, sempre nell’osservanza dell’ordinamento giuridico brasiliano », sulla base della Costituzione e nel rispetto dello stato laico. Si compone di un preambolo e venti articoli, che disciplinano i consueti ambiti concordatari come lo statuto giuridico della Chiesa cattolica, il riconoscimento dei titoli di studio, l’insegnamento religioso nelle scuole pubbliche, il matrimonio canonico, il regime fiscale.