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Documenti, 21/2013, 01/12/2013, pag. 641

Evangelii gaudium. Esortazione apostolica sull'annuncio del Vangelo nel mondo attuale

Francesco
Ha «un significato programmatico e conseguenze importanti» l’esortazione Evangelii gaudium presentata il 26 novembre. Un testo d’ampio respiro e fortemente bergogliano anche nella forma della scrittura. Il papa chiede che venga applicato «con generosità e coraggio», «senza divieti né paure», in uno «stato permanente» di «conversione pastorale e missionaria che non può lasciare le cose come stanno», riecheggiando l’invito che fu già di Paolo VI. Gli ambiti prioritari di questo nuovo stile riguardano innanzitutto «le strutture», perché siano «ancora più vicine alla gente» e abbandonino «il comodo criterio pastorale del “si è sempre fatto così”»; poi la Chiesa locale con il suo vescovo, perché sia favorita «una comunione dinamica, aperta e missionaria; e infine «il papato e le strutture centrali della Chiesa universale ». Occorre infatti aprirsi a una nuova «forma dell’esercizio del primato petrino» e rafforzare lo «statuto delle conferenze episcopali», che comprenda anche forme di «autorità dottrinale». Disseminati nei 288 numeri vi sono numerosi altri temi che sfidano oggi la vita della Chiesa: ma «le sfide esistono per essere superate. Siamo realisti ma senza perdere l’allegria, l’audacia e la dedizione piena di speranza».

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